DVD – "Les Fruits de la passion", di Shuji Terayama

les fruits de la passionLes Fruits de la passion è un percorso labirintico attraverso la storia di Sir Stephen e di O, la quale si lascia rinchiudere in un bordello e, in una totale assenza, regala il suo corpo ai giochi erotici dei suoi clienti, per provare, attraverso l’abbandono incondizionato alla volontà e al piacere di Sir Stephen, il suo amore per lui. Da RHV
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les fruits de la passionTitolo originale: id.
Anno: 1981
Durata: 83’
Distribuzione: Ripley’s Home Video
Genere: drammatico
Cast: Klaus Kinski, Isabelle Illiers, Peter, Arielle Dombalse, Keiko Niikata, Sayoko Yamaguchi, Georges Wilson, Hitomi Takahashi, Kenichi Nakamura
Regia: Shuji Terayama
Formato DVD/Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: originale (giapponese, inglese, francese, cantonese) Dolby Digital mono
Sottotitoli: italiano
Extra:

 

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IL FILM
les fruits de la passionTratto da un romanzo di Pauline Réage, Retour à Roissy, Les Fruits de la passion abbandona la Francia per ambientare la storia di Sir Stephen (Klaus Kinski) e di O (Isabelle Illiers) nella Hong Kong della fine degli anni ’20, scossa dalla ribellione popolare contro l’occupazione inglese. O si lascia rinchiudere in un bordello dove si prostituisce e, in una totale assenza, regala il suo corpo ai giochi erotici dei suoi clienti, per provare, attraverso una cieca sottomissione e l’abbandono incondizionato alla volontà e al piacere di Sir Stephen, il suo amore per lui. In una sospensione contemplativa e straniante, Terayama costruisce un percorso e uno spazio labirintico, abitato da presenze fortemente caratterizzate e fissate in uno stato di perenne assenza, attraversato da una fitta trama di voci, dove alle diverse lingue parlate si sovrappongono la voce narrante e distaccata di Georges Wilson e l’irrompere passivo e doloroso della voce della stessa O. I colori vibranti ed eccessivamente accesi del bordello si spengono per diventare una buia e pesante scala di grigi attraverso la quale viene disegnato il quartiere povero, dove brulicano in una alienante fissità l’odio e la ribellione, e si irradiano dolcemente, sospendendo l’immagine in una dimensione sognante ed astratta, nelle sequenze che incarnano il fluire dell’universo interiore. Nella loro estraneità stridente e contrapposta, le continue fratture narrative e visive disegnano un universo irrazionale e magico, dove la discontinuità e l’alterazione del rapporto di causa ed effetto rende possibile l’esperienza immaginaria, liberata dalla necessità di realtà e dalle convenzioni la regolano. La meccanicità dello schema possessione/umiliazione/liberazione, attraverso il quale viene descritta la storia di O e che, nella sua rigidità narrativa, duplica e rafforza la gabbia interiore e fisica nella quale è imprigionata la protagonista, è solo un percorso apparente all’interno del quale si aprono continue fessure che irrompono come elementi estranei e dissociati, creando una continua lacerazione della visione. Nell’accumularsi di deviazioni che, in un movimento disarticolato e per questo ancora più potente, vanno provocatoriamente dal delirio onirico dove l’infanzia è il tempo doloroso della repressione,  all’incapacità dell’individuo di liberarsi della propria storia o del proprio ruolo, rimanendo dunque prigioniero del proprio passato e di una forma effimera ed alienante, all’irrompere allucinato del contesto sociale e storico, Terayama spoglia Isabelle Illiers di ogni consistenza per farne il centro ideale della pulsione erotica, che va a coincidere con lo sguardo e attraverso esso viene soddisfatta, rimandando direttamente alla scopofilia dell’esperienza cinematografica. O è una presenza passiva, privata della sua stessa ombra, ridotta ad essere null’altro che la proiezione senza vita del desiderio di Sir Stephen, l’oggetto del suo sguardo e di quello del giovane grazie al quale O, alla fine del film, verrà liberata dal suo contratto di sottomissione.
 
 
les fruits de la passionIL DVD
Andando oltre la parziale delusione per la totale assenza di contenuti speciali dell’edizione di Les Fruits de la passion, inedito nel mercato home video italiano, come anche gli altri titoli che compongono la filmografia di Shuji Terayama, alla Ripley’s Home Video va riconosciuto il grande merito di aver iniziato l’importante processo di riscoperta dell’opera di Terayama. Buono il video che, a prescindere dal qualche graffio della pellicola e da una leggera grana, sembra non risentire del passaggio del tempo e restituisce in tutta la loro bellezza e la loro intensità l’alternarsi delle diverse soluzioni stilistiche del film. L’audio è pressoché perfetto e disponibile nell’unica traccia originale, sottotitolata in italiano, dove le voci in francese, inglese, giapponese e cantonese s’intrecciano accompagnate dalla musica sospesa e avvolgente di J.A. Seazer.
 
 
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