Flawless – senza difetti

Nessuno è perfetto. Su un territorio a metà tra melodramma e commedia s’insinua Flawless affidandosi essenzialmente all’estro di due interpreti perfettamente in forma: Robert De Niro nei panni di un ex-poliziotto paralizzato e Philip Seymour Hoffman in quelli di un/a passionale “Drag Queen”. Flawless è quindi un’opera soprattutto pensata sui corpi dei due protagonisti. Pensata, ma anche improvvisata da giochi di complicità nascoste, tra sguardi ambigui che attenuano il contrasto tra i due personaggi che probabilmente appartengono più agli attori stessi che ai personaggi costruiti dalla schematica scrittura di Schumacher. Certo, Flawless è un film completamente anonimo, senza nessuna concessione a una vicenda in cui gran parte dei personaggi sembrano possedere una ricchezza maggiore rispetto a quella rappresentata. Ma in questo caso l’essere anonimo non è forzatamente sinonimo di difetto, soprattutto rispetto allo sguardo di Schumacher che solitamente carica di un peso specifico insostenibile ogni inquadratura, che copre spesso con un velo dark i suoi film (da Batman Forever, ai processi più noiosi e insopportabili del recente cinema statunitense come ne Il momento di uccidere e Il cliente fino ai deliranti percorsi noir di 8 mm – Delitto a luci rosse) ma che al tempo stesso possiede anche pretese autoriali. Flawless è un film che vive prevalentemente su un’assenza di sguardo, tranne nella sequenza in cui Walt Koontz/De Niro resta paralizzato durante la sparatoria. In quel momento l’immagine è come se restasse vuota mentre si avverte il rumore del solito stile roboante e meccanico di Schumacher, troppo fracassone per poter avere il ritmo pubblicitario, troppo spoglio per aspirare alla pur minima consistenza kitch. Da quel momento in poi però il film non racconta più, ma mostra soltanto. E nelle lezioni di canto, nei continui incontri sul pianerottolo (con personaggi che, in quell’albergo scalcinato, sembrano vivere la loro odissea quotidiana in una sorta di wendersiano “million dollar hotel”) tra Walt e Rusty, nelle apparizioni carnevalesche degli amici/amiche della Drag Queen in cui la fotografia di Declan Quinn (Complice la notte di Figgis, La voce dell’amore di Franklin), sembra esaltarsi nel mostrare, con ammirabile leggerezza, dei giochi di contrasti cromatici, che in Flawless penetrano affascinanti brandelli di vita. Quella stessa vita che Schumacher non ha mai saputo raccontare, ma che incredibilmente si trova a mostrare nel suo film più anonimo e quindi meno insopportabile.
Titolo originale: Flawless
Regia: Joel Schumacher
Sceneggiatura: Joel Schumacher
Fotografia: Declan Quinn
Montaggio; Mark Stevens
Musica: Bruce Roberts
Scenografia: Jan Roelfs
Costumi: Daniel Orlandi
Interpreti: Robert De Niro (Walt Koontz), Philip Seymour Hoffman (Rusty Zimmerman), Barry Miller (Leonard Wilcox), Christopher Bauer (Jacko), Skipp Sudduth (Tommy), Wilson Jermaine Heredia (Cha-Cha), Scott Allen Cooper (Ivana), Rory Cochrane (Pogo), Daphne Rubin-Vega (Tia), Nashom Benjamin
Produzione: Jane Rosenthal, Joel Schumacher per Tribeca Productions
Distribuzione: Cecchi Gori
Durata: 112’
Origine: Italia, 1999

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