HOME CINEMA – "Fast Food Fast Women", di Amos Kollek

Nel numero di gennaio di DVD World è allegata questa piacevolissima commedia romantica newyorchese, diretta dal regista israeliano per una produzione franco-americana del 2000

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Bella, Bruno, Vikta, Seymour, Wanda, Emily, Paul e tanti altri. Sono i protagonisti di questa dolceamara commedia sentimentale, di quelle costruite all'ombra dei grattacieli, che solo negli States si possono fare, anche se poi possiamo ritrovarci a scoprire che la nazionalità di questo film è forse più francese che americana…  Amos Kollek, il regista, è un israeliano che realizza film in giro per il mondo, spesso coproduzioni internazionali, che gli permettono però una certa libertà narrativa e soprattutto la possibilità di avvalersi sempre del suo gruppo di attori preferiti, da Anne Levine a Victor Argo, Valerie Geffer, ecc…

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Fast Food Fast Women,  premiato anche a Cannes nel 2000, è una di quelle commedie di cui fino in fondo si stenta a coglierne il filo, perché si disperde nei più svariati rivoli narrativi di diverse storie che si intrecciano, sovrappongono, incrociano, casualmente oppure programmaticamente. Non facciamo in tempo ad appassionarci per le avventure sentimentali della finta single Bella (Anne Levine nota anche come Anna Thomson), trentacinquenne cameriera alle prese con il suo desiderio di avere bambini e sistemarsi e gli anni che passano inesorabilmente, che subito Kollek ci mette sulle tracce di questi simpatici settantenni, di Paul che improvvisamente, superati i settanta, decide che vuole ricominciare a vivere, e di Seymour che invece è ormai diventato cinico e senza più speranze (o illusioni?) e passa il tempo a osservare dalla finestra la bella Wanda, che poi cercherà di vedere più da vicino nel peep show dove lavora. Ed ecco Paul che risponde a un annuncio di una signora sessantenne, Emily (Louise Lasser) e tra i due sembra proprio che inizi a funzionare… Ma eccoci, per un attimo, a osservare la dura vita di Vikta (Angelica Torn) prostituta non più giovanissima con un figlio a carico e con il problema di diventare balbuziente quando si innervosisce, il che spesso allontana i suoi clienti, e che dire di Bruno (Jamie Harris), questo trentenne divorziato, che vive facendo il tassista ma sogna di diventare un vero scrittore? Bruno  è un po' il contraltare di Bella, perché dove lei ha una storia con un uomo più maturo e sposato, che non la porta da nessuna parte, Bruno invece si gode la vita da neo single, spassandosela con tante ragazze, fino a che un giorno la sua ex moglie non molla le figlie e scappa all'estero… e il poveraccio si ritrova ad improvvisarsi papà da un giorno all'altro.

Sono vite che si intrecciano, quelle di Fast Food Fast Women, sul modello tracciato da quel capolavoro di sinfonia cinematografica che era Magnolia, diretto quasi contemporaneamente (è del 1999) da Paul Thomas Anderson. Kollek non ha il respiro, né la magia di Anderson, eppure riesce a comporre un piccolo quadro che lentamente cresce, porta i suoi personaggi verso un completamento, li insacca, solo per un attimo in una insensata commedia degli equivoci (Bruno che va con Emily, e Paul che li scopre e Bella pure…) per poi ritornare lungo i binari di una serie di piccoli giochi d'amore, dove le singole realtà dei protagonisti sembrano essere consumate dal passato, dagli incontri sbagliati, dalle storie finite male, dall'impossibilità di comunicare realmente con l'altro. Ma Kollek è un inguaribile ottimista e il suo film un inno che farebbe impallidire persino il nostro  Tonino Guerra… E si, perché i buoni, qui, vincono tutti!  Bella riceve una fantastica milionaria eredità dalla vecchietta che ha salvato dallo scippo e che l'ha costretta in ospedale, Paul ed Emily troveranno l'amore, Seymour riuscirà ad uscire con Wanda e Bruno potrà finalmente confessare senza timore a Bella di avere due figlie. E tutti assieme, con Vikta, potranno aprire il loro bellissimo locale dove si paga, "per il tempo e lo spazio consumato"… Ma siete sicuri che Bella abbandonerà il suo lavoro di cameriera lasciando allo sbaraglio quel locale che senza di lei non funzionerebbe più?

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Fast Food Fast Women è certo un piccolo film, non di quelli che strappano applausi e recensioni entusiaste, ma che però riescono a colpire il cuore dello spettatore un po' alla volta, per il suo minimalismo, per l'attenzione ai piccoli gesti, alle parole di ogni giorno, alle follie delle nostre vite insensate. E New York poi, mai è stata ripresa  con tanta ostinata nonchalance, a volte come racchiusa in quadretti da "esportazione" (la scena d'amore di Bella e Bruno in Taxi sullo sfondo dell' Empire…), altre in cui la città sembra come nascondersi, ritrovarsi tra le pieghe delle inquadrature, visibile solo nei fermi immagine, altre ancora in cui diviene un magnifico sfondo romantico, cartolina da spedire, forse, ai suoi genitori a Gerusalemme (e il padre di Kollek è stato anche sindaco della città più contesa del mondo). Emergono infine i volti e i corpi di un gruppo d'attori che sembrano trovarsi, con Kollek, come a casa propria, dalla nevrotica Anne Levine (che forse ricorderete in film come Gli Spietati, Il corvo) a Jamie Harris, passando per le performance straordinarie di Louise Lasser (lo sapevate che fu la prima moglie di Woody Allen? nonché interprete in molti dei primi film del regista newyorchese) e Robert Modica, per il volto rugoso di magnifico caratterista di Victor Argo, il classico attore che quando lo guardi pensi "dove l'ho già visto?" (e sapete dove? : Angel Eyes, Le ragazze del coyote Ugly, Ghost Dog, Smoke, e tanti altri, dagli anni settanta a oggi).

Insomma, una favola romantica che si lascia godere, purché non ci si aspetti il capolavoro! 

 


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