Il diavolo è Dragan Cygan, di Emiliano Locatelli

Esordio al lungometraggio tra il thriller e il poliziesco, con Enzo Salvi nei panni inediti di un ex rapinatore dal passato misterioso. Un affresco troppo acerbo non del tutto convincente.

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Dragan (Enzo Salvi) è un ex rapinatore, taciturno, dal passato misterioso che vorrebbe tornare ad una vita normale, vorrebbe una seconda possibilità, dopo aver scontato con la legge i suoi errori. Incontra Daniele (Gennaro Lillio), operaio, giovane padre e marito di Sofia (Carlotta Rondana). I due si affrontano per diversi giorni in partite a scacchi. Da lì comincia un’amicizia particolare in cui la rabbia di Daniele, per un lavoro mal retribuito e senza diritti minimi garantiti, si imbatte con i richiami del passato delinquenziale di Dragan. Quando Daniele perde il lavoro perché il suo datore di lavoro senza scrupoli (Sebastiano Somma) decide di trasferire la sua azienda all’estero, prova in tutti i modi a convincere il suo nuovo amico, inizialmente restio, a seguire un piano vendicativo e senza ritorno. Entrambi dovranno fare i conti con un poliziotto (Ivan Boragine), difensore della legge, che si scoprirà essere invece un marito violento e padre assente.
Ecco quindi presentarsi un quadro a quattro e i diversi protagonisti della vicenda vedranno convergere i propri destini in modo definitivo. Ne Il diavolo è Dragan Cygan amicizia e vendetta sono certamente i due punti cardine all’esordio di Emiliano Locatelli, primo lungometraggio dopo aver realizzato alcuni corti e aver scritto nel 2014 il romanzo thriller, noir, fumettistico “Io sono Vendetta”. Appunto, quattro personaggi agli antipodi con vite parallele che sembrano non potersi mai toccare. Anche in questo caso si sta tra il thriller e il poliziesco, con scene intimiste intervallate a scene d’azione. Interessante il lavoro compiuto su Enzo Salvi, trasformato totalmente nel registro recitativo, già collaboratore e coautore del regista nel corto Solamente Tu del 2020. Il diavolo è Dragan Cygan è una strana creatura non propriamente riuscita, che vorrebbe combinare il cinema d’autore con il cinema di genere, richiamando Ken Loach o più propriamente mitici autori nostrani del cosiddetto “poliziottesco” B-movie. Resta in fondo un affresco ancora troppo acerbo, dai colori opachi e faticosamente aggreganti, insieme alla sensazione di caricare eccessivamente il racconto di rimandi filmici, lasciando il collante dell’immaginario collettivo disperdersi senza trovare la necessaria amalgama.

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Regia: Emiliano Locatelli
Interpreti: Enzo Salvi, Sebastiano Somma, Adolfo Margiotta, Gennaro Lillio, Ivan Boragine, Giovanni Carta, Emy Bergamo, Carlotta Rondana, Lara Balbo
Distribuzione: Roble Factory
Durata: 105’
Origine: Italia, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
3.71 (7 voti)
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