Qual è il vantaggio di essere l’Ennesimo Film Festival? Il fatto di non credersi gli unici, di essere consapevoli di far parte di una rete. Perché è vero che alla fin fine “io sono solo e loro invece sono tutti”, come ha ricordato Paolo Nori nello spettacolo immediatamente precedente alla premiazione dell’8 maggio, mutuando le parole da Dostoevskij. Basta, però, cambiare il punto di vista che per far scoprire all’io come in fondo appartenga al lato dei tutti: essere solo è una storia a cui ha scelto di credere. Una convinzione che può diventare, di fronte ai complessi problemi della nostra contemporaneità, persino pericolosa.

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L’Ennesimo Film Festival, svoltosi dall’1 all’8 maggio 2022, disinnesca questa insidia creando continuamente connessioni con lo scopo di mettere a fuoco il presente. Lo fa con la sua selezione di cortometraggi, provenienti da quasi tutti i continenti e organizzati spesso per temi: ci sono ad esempio la sezione Agenda 2030, con corti legati al tema dello sviluppo sostenibile, o Affari di Famiglia, dedicata ai vari concetti di famiglia. Quest’ultima è stata innanzitutto resa disponibile con un codice QR ai residenti di Fiorano e dintorni, che ne hanno eletto il vincitore. Il dialogo per l’Ennesimo Film Festival rimane sempre, anche quando i punti di vista dei singoli sembrano stridere, il mezzo principale per stabilire connessioni e stringere legami. Così la giurata per il premio alla miglior interpretazione Eleonora Giovanardi, prima di passare il testimone per la prossima edizione a Luca Ravenna, ha spiegato come il dialogo con i direttori Federico Ferrari e Mirco Marmiroli abbia portato alla decisione di dividere nuovamente il premio in interpretazione femminile e maschile. Le stesse opere vincitrici, Detour di Bobby Webster, Distancias di Susan Bejar e Swimmer di Jonatan Etzler, sono tutte dialoghi tentati, mancati o inaspettatamente riusciti.

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Anche le diverse forme artistiche proposte dall’Ennesimo Film Festival sembrano ormai inevitabilmente collegate tra di loro nella più ampia sfera dell’audiovisivo. Il cinema si smaterializza nel metaverso (come abbiamo raccontato in un precedente articolo) o dialoga con la fotografia con gli scatti dal set di Lucia Iuorio e la comicità assurda dei preti di Astutillo Smeriglia può a piacimento cristallizzarsi in un fumetto o sciogliersi in un corto animato in rete. È con gli incontri proposti dal festival che si fa un passo oltre alla semplice constatazione della necessità di dialogo. Osservare il cambiamento climatico con Roberto Mezzalama o raccontare i nuovi padroni del mondo con il direttore del Venerdì di Repubblica Riccardo Staglianò che presenta il suo nuovo Gigacapitalisti diventa un modo per creare nuove narrazioni senza le quali non potremmo che rimanere inerti. Perché in fondo le storie non sono altro che il nostro esclusivo modo di interpretare il mondo attorno a noi, di porci una meta verso la quale spingere le forze del cambiamento.

Diventa di importanza capitale, allora, il lavoro svolto dall’Ennesimo Academy, capace di coinvolgere 68 classi per 1700 studenti divisi in 18 comuni in progetti legati al mondo dell’audiovisivo. Perseguire l’educazione all’immagine significa non far cadere una generazione intera in balìa delle correnti digitali e offrire loro un appoggio sicuro, della terraferma su cui costruire nuove narrazioni condivise in grado di plasmare il futuro.

Infine, la lista completa dei cortometraggi premiati:

Vincitore della selezione ufficiale: Detour di Bobby Webster; menzione speciale a Swimmer di Jonatan Etzler

Ennesimo Premio Popolare: Little Berlin di Kate McMullen

Miglior attrice protagonista: Ana Villa per Distancias di Susan Bejar

Miglior attore protagonista: Ryan McParland per Rough di Declan Lawn e Adam Patterson; menzione speciale a David Ramirez Knezevic in Shower Boys di Christian Zetterberg

Premio Artemisia: Distancias di Susan Bejar

Premio Città di Fiorano: Pappa är en alien! di Elin Grönblom

Premio Selezione Giovani: Swipe di Anthony Sneed

Premio Comix: Swipe di Anthony Sneed

Premio Fuorifuoco: Pied Carrè di Victor Osselaer

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