Indianara, di Marcelo Barbosa e Aude Chevalier-Beaumel

Un ritratto di Indianara Siqueira e della condizione sociale di una comunità emarginata dalla società, che lotta contro l’intolleranza sullo sfondo del Brasile attuale. Dal Sicilia Queer Filmfest

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In Brasile ogni anno decine di persone transgender sono vittime di omicidi. Per questo la comunità tenta di garantire i propri diritti attraverso la politica. Ma essere eletti non sempre garantisce il rispetto e neppure protegge le persone transgender dalle minacce, dagli assassini e dalla transfobia. D’altra parte la politica rimane uno dei modi più efficaci per garantirsi visibilità e per riuscire ad aiutare altre persone in difficoltà. Questo è quello che fa Indianara Siqueira, diviene consigliera comunale e insieme a Marielle Franco è una delle figure attiviste più di spicco, un attuale e importante riferimento per la comunità queer a Rio de Janeiro.

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Il documentario di Marcelo Barbosa e Aude Chevalier-Beaumel racconta di un periodo importante, a cavallo tra l’Interim di Michael Temer e l’avvento al potere di Jair Bolsonaro, attraverso il ritratto di Indianara. E’ la fondatrice di Casa Nem, un centro di accoglienza per persone transgender, che lei definisce come una sorta di “quilombo urbano”, dove ogni ospite contribuisce al sostentamento della comunità. Il quilombo è una forma di convivenza che risale ai tempi in cui gli schiavi fuggitivi cercavano di nascondersi, costituendo piccole comunità nelle campagne.  Allo stesso modo funziona Casa Nem e tutte quelle aggregazioni marginali, non riconosciute, che però permettono a molte persone di sopravvivere e di contribuire ad una collettività.

Qui, chi è in difficoltà può trovare conforto, alloggio e beni primari che Indianara mette a disposizione, a patto che ognuno contribuisca alle pulizie e a tutto ciò che c’è da fare per mantenere in piedi la casa.

Ci sono dei buchi nella storia e un velo di ambiguità che aleggia sul personaggio di Indianara, poiché di lei non si sa nulla, se non quello che ne viene mostrato. E’ questo stato ambiguo, però, che permette allo spettatore di osservare ciò che accade momento per momento, di unire le vicende senza dover cercare una visione univoca, qui non c’è bisogno di farsi giudizi morali.

Il film attraverso le immagini racconta una storia attuale, di repressione, dove migliaia di persone combattono protestando per i propri diritti. Racconta dei comizi in Casa Nem, di momenti collettivi, dell’intimità e della quotidianità di alcune di queste persone.

Non si tratta di una biografia, ma piuttosto di un ritratto a Indianara e alla condizione sociale di una comunità emarginata dalla società, che lotta contro l’intolleranza sullo sfondo del Brasile attuale.

C’è un evento in particolare che sconvolge Indianara e il resto della sua gente: Marielle Franco viene assassinata durante una rivolta.

Manca poco alle elezioni, e l’omicidio di Marielle per Casa Nem è una perdita enorme, un duro colpo che, insieme al trambusto politico, mette alla prova l’integrità della comunità.

E’ l’inizio di un cambiamento importante, di cui il film ci rende partecipi, non tanto attraverso gli eventi, ma piuttosto attraverso i volti di chi ne è coinvolto.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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