L’animazione italiana bloccata dalle scelte del governo

Il Consiglio dei ministri ha scelto di bloccare la possibilità di introdurre ulteriori sottoquote di programmazione. Secondo molti una limitazione per il settore dell’animazione in Italia

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È definitiva la scelta del Consiglio dei ministri riguardo la revisione del Testo unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMAV) nell’eliminare definitivamente la possibilità di introdurre ulteriori sottoquote di programmazione e di investimento per le televisioni private e per le piattaforme on demand operanti in Italia. Secondo Cartoon Italia, l’associazione nazionale dei produttori di animazione, questa è una decisione che porta all’inesorabile soffocamento il settore dell’animazione italiana privando in questo modo le nuove generazioni di prodotti nostrani, a fronte di un’offerta quasi esclusivamente americana.

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Sembra una scelta apparentemente inspiegabile dal momento che a favore della sottoquota animazione si erano già espressi favorevolmente il Ministero della Cultura, con il ministro Sangiuliano e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e la Commissione Cultura della Camera, con il suo presidente Federico Mollicone.

Anche Andrea Occhipinti, CEO di Lucky Red si è espresso riguardo questa faccenda, commentando: “È un vero peccato che in Italia non si comprenda l’importanza che ha la produzione di animazione, un linguaggio molto apprezzato dal pubblico come dimostrano gli incassi. Le società italiane sopravvivono con Rai Kids e lavorando per produzioni straniere. Alcune delle nostre eccellenze e talenti nel campo sono emigrati all’estero, mentre tutti gli altri paesi europei sono diventati grandi produttori e esportatori di film e serie, sia per bambini, che per adulti. L’animazione è la forma di cinema più facile da esportare, ha spesso un linguaggio universale dove il doppiaggio non è un problema.”

Questa decisione del governo sembra portare ancora maggiore potere al monopolio RAI, che sembra essere rimasto l’unico player e partner finanziario dell’intera industria dell’animazione italiana, con una conseguente limitazione dell’offerta di contenuti.

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