Un'introduzione di Goffredo Fofi apre, sintetizzandone il senso, il volume che Le Mani dedica all'opera di Arthur Penn, delineata da Luca Malavasi in ogni aspetto della produzione artistica del regista.
Partendo dalle esperienze esistenziali che hanno fatto di Penn un autore eclettico e attento alla cultura della differenza, in particolare l'esperienza all'Università per stranieri di Perugia e una certa frequentazione della scuola psichiatrica milanese grazie alla moglie, l'autore analizza ogni aspetto dello sviluppo artistico del regista, senza tralasciare il quotidiano che ne ha condizionato il profilo culturale, portandolo a sconfinamenti di genere, come quello televisivo, o teatrale, contesti su cui Penn ha ampiamente lavorato.
Suddiviso in tre tempi, un po' cinema e un po' teatro per l'appunto, l'opera di Penn, nelle parole di Fofi, viene percorsa da Malavasi con "letteraria precisione, necessità e fluidità della scrittura…acutezza delle …analisi (basta con i semiologi!)" accostandoci al regista con un approccio "olistico" che segue il filo della produzione filmica senza dimenticare la multidisciplinarità del regista teatrale e televisivo.

Con l'autore ne parlano Goffredo Fofi e Paolo Mereghetti, Mercoledi' 18 febbraio, ore 18, La Feltrinelli, p.zza Piemonte 2, Milano.