Le vie del cinema da Cannes a Roma
Durante la conferenza stampa di apertura della XVII edizione della rassegna è stata illustrata la rosa dei film scelti per il pubblico romano di tre sale del quartiere Prati. Fiori all'occhiello della manifestazione saranno le sezioni parallele del festival, la Quinzaine des réalisateurs e la Semaine de la critique. Grandi esclusi, a malincuore, per scelte distributive, i film italiani di Garrone e Bertolucci
La storica rassegna, organizzata dall'ANEC Lazio con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale in collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Italia, che, pochi giorni dopo la chiusura del principale festival cinematografico del mondo, porta i film della Croisette a Roma, quest’anno dall’8 al 14 giugno. Casini ha subito illustrato le novità dell'edizione 2012: “per motivi tecnologici” – quest'anno, infatti, tutti i film presentati a Cannes erano in digitale – il quartier generale dell'evento non sarà più Trastevere bensì Prati “con la sua fantastica cornice e tre impianti tra i migliori della città: l'Eden Film Center, la sala Giulio Cesare e il Multisala Adriano”. Il presidente dell’ANEC ha poi evidenziato come l’evento, che si inquadra nell’ambito di una serie di iniziative che vedono Roma importante vetrina del cinema internazionale – venga organizzato dalla Capitale con particolare attenzione alla triade “cultura-città-turismo”, in controtendenza rispetto a quanto accade sulla scena internazionale. Il Direttore Artistico della Rassegna, Georgette Ranucci, ha illustrato la rosa delle opere; innanzitutto Amour, di Michael Haneke, vincitore della Palma d’Oro, “film magnifico”; Beyond The Hills, di Cristian Mungiu, vincitore dei premi per la Miglior Sceneggiatura e per la Miglior Attrice (ex aequo a Cosmina Stratan e Cristina Flutur) distribuito dalla BIM, un film “molto bello, intenso, un po’ duro, che mi auguro il pubblico voglia assolutamente vedere”, ha dichiarato il Direttore. Ancora distribuito dalla BIM De rouille et d’Os (Ruggine e Ossa), di Jacques Audiard, “un film che non ha avuto premi ma il riconoscimento dal pubblico francese, con la magnifica interpretazione di Marion Cotillard”. Sempre la BIM ha concesso Woody Allen: A Documentary, di Robert Weide, “il bellissimo documentario su Woody Allen che racconta la sua vita cinematografica e non, per tutti quelli che amano il cinema”. Altri film presenti nella rassegna, il “complesso” Post Tenebras Lux, premio per la Miglior Regia di Carlos Reygadas e Paradise: Love, di Ulrich Seidl, “un film dissacrante che ha suscitato qualche scandalo ma che in giuria a Cannes ha avuto molti sostenitori” ha assicurato il Direttore. Sarà presentato al pubblico romano anche il film di apertura di Cannes, Moonrise Kingdom, di Wes Anderson, coerente con “le tematiche del regista, ironico, sfavillante, divertente, con un grande cast”, secondo Ranucci, che ha più volte sottolineato lo sforzo da parte dei distributori, dato che i film usciranno nella prossima stagione o addirittura nel 2013: “la mia teoria è che i film belli vanno fatti vedere, anche una sola volta, per un pubblico attento”, ha dichiarato il Direttore Artistico della Rassegna.

Francesco Ranieri Martinotti, curatore della ripresa romana della Semaine de la critique, ha dichiarato che “anche quest’anno il miracolo si è compiuto, un po’ come per San Gennaro”, dato che l’organizzazione della rassegna in pochi giorni non è semplice anche a causa del problema della digitalizzazione dei film. L’affiche dell’evento, merito dei grafici dell’ANEC, con una Marilyn che, in continuità con il manifesto di Cannes in cui saliva in un’auto, scende dal veicolo, è, secondo Martinotti, anche più bella di quella francese e Cannes a Roma rappresenta il fiore all’occhiello degli eventi cinematografici della Capitale, quest’anno soprattutto grazie alle sezioni parallele, “più centrali ed interessanti” di quella principale. Martinotti ha parlato quindi dei cinque film della Semaine, a cominciare da Aquí e Allá, di Antonio Méndez Esparza, ambientato in Messico e vincitore del Gran Premio Semaine de la Critique; ha poi sottolineato la straordinaria interpretazione della tredicenne Cillian Murphy, considerata già la nuova Kate Winslet del cinema inglese, in Broken, film di Rufus Norris con Tim Roth, e segnalato la presenza italiana di Valentina Cervi, protagonista del film francese Au Galop di Louis-Do de Lencquesaing. Inconsuete e interessanti, secondo Martinotti, la realtà indiana e la figura femminile locale esplorate dal poliziesco Peddlers, di Vasan Bala. Martinotti ha poi parlato della tradizionale importanza degli ospiti della Semaine, che quest’anno porta a Roma il regista Antonio Méndez Esparza, e del nuovo direttore della SIC, lo storico e critico cinematografico Charles Tesson, militante di lungo corso nei Cahiers du cinéma. L’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, Dino Gasperini, ha evidenziato la vocazione “più unica che rara” che consente a Roma di “guardare al cinema come opera d’arte, momento di approfondimento, occhio critico attento, molto oltre l’approccio immediato” e che guida la Capitale attraverso i vari eventi cinematografici di cui è vetrina, come nel caso de Le vie del cinema da Cannes a Roma, ma anche palcoscenico vero e proprio, come per il Festival Internazionale del Film.
In chiusura, il Direttore Artistico Georgette Ranucci ha spiegato l’assenza dei film italiani: ufficialmente, a trattenere lontano da Roma Reality di Matteo Garrone – vincitore del Gran Prix – e Io e te di Bernardo Bertolucci, sono state, rispettivamente, l’eventualità di problemi di pirateria – Reality uscirà solo a settembre – e la volontà, da parte di Medusa, di tutelare la promozione di “un piccolo film”, nel caso di Io e te.