MANGA/ANIME – Getter Robot

Shin Getter Robot L'ultimo giorno del mondo

La riedizione del manga originale da parte delle edizioni J-Pop, ci permette di affrontare la più compiuta epopea del filone Super Robot, elaborata da Ken Ishikawa partendo dagli spunti di Go Nagai, dove gli estremi si toccano e il racconto di grandi imprese si trasfigura nelle drammatiche possibilità di distruzione dell'universo

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Shin Getter Robot L'ultimo giorno del mondoPer lungo tempo, quella di Getter Robot è stata considerata una della saghe “minori”, fra le tante create dalla Dynamic Planning di Go Nagai: il fatto stesso che le serie animate degli anni Settanta (Space Robot e Getta Robot, quest'ultima anche nota come Jet Robot) siano arrivate incomplete nel nostro paese non ha creato particolare scompiglio presso il fandom tricolore: si è dovuta attendere la nuova era di animazioni e, soprattutto, il recupero dell'originale manga cartaceo perché molti pregiudizi cadessero e Getter Robot fosse riscoperto per ciò che probabilmente è, il vertice raggiunto da questa società (e non solo) nel filone “Super Robot”- quello dove la verosimiglianza cede il passo alla potenza dei giganti meccanici, in un abile equilibrio di racconto supereroico e fantascienza, e che solitamente viene contrapposto al filone “Real Robot” alla Gundam, basato su una maggiore plausibilità tecnica.

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L'idea nasce nel 1974, quando la Toei Animation, galvanizzata dal successo di Mazinga Z, chiede a Go Nagai di realizzare un nuovo robot: per agevolare la vendita del merchandise collegato, viene chiesto nello specifico di realizzare un gigante componibile, in modo da unire al classico meccanismo della battaglie alla Mazinga anche i temi della trasformazione tipici dei telefilm tokusatsu alla Kamen Rider. Scartata l'idea di tre cyborg che diventano le tre parti del robot (suggestione che poi verrà ripresa per Jeeg Robot), si arriva alle tre navicelle che, agganciandosi, formano il gigante: uno spunto che farà scuola sia attraverso vari epigoni componibili (Vultus 5, Baldios e via citando), che con il caso estremo dei Transformers, dove l'elemento della trasformazione assumerà nuova e più importante centralità. L'aspetto innovativo di Getter è dato dal fatto che, a seconda del modo in cui le navette si agganciano, si possono ottenere tre diversi tipi di robot, rispettivamente pensati per combattere in aria, nel suolo o sott'acqua. Naturalmente, le combinazioni si rispecchiano nel carattere e nel design dei tre piloti: Ryoma Nagare è il leader carismatico e impetuoso, Hayato Jin è il comprimario tenebroso e taciturno, Musashi Tomoe è il robusto e forzuto terzo annesso, che compensa con la forza la scarsa intelligenza e fornisce un po' di leggerezza con le sue gag. L'estrema varietà concessa da un robot così versatile e dall'interazione fra personaggi dai caratteri molto diversi tra loro, permette una grande libertà creativa che decreta il successo dell'idea.

 

In tutto questo Go Nagai elabora i primi spunti, lasciando che poi a completare e condurre il progetto sia l'allievo e collega Ken Ishikawa, un aspetto che, sulla lunga distanza, si rivela particolarmente vincente: se, infatti, le saghe robotiche di Nagai configurano il proprio mito attraverso continue reiterazioni e reinizi della medesima storia, Ishikawa affronta Getter come un progetto di più ampio respiro che, mediante continue nuove annessioni, porta la storia a espandere sempre più il proprio nucleo tematico. L'inizio è classico, con il robot alimentato con energia Getter (derivata dai raggi cosmici) che affronta l'Impero dei Dinosauri o quello degli Oni intenzionati a conquistare la Terra, attraverso una struttura episodica fatta di continue battaglie. Lentamente, però, emerge il tema dell'evoluzione, già evidente nella scelta di porre l'avanzatissimo automa (frutto di rivoluzionarie scoperte scientifiche sull'energia e sulla robotica) contro nemici dal sapore ancestrale, che affondano nel passato della Storia e della mitologia. Gli estremi si toccano nella decisione di accostare presente e passato e ben presto Ishikawa inizia a giocare con questa tendenza, centrando in pieno uno dei temi cardini del filone robotico, già emerso nelle opere di Nagai: quello per effetto del quale la potenza del robot favorisce sia la possibilità di elevare l'uomo a un livello divino, che il rischio di farne un demone distruttore.

 

Il Getter Robot classicoNelle storie realizzate a partire dagli anni Novanta, si assiste così a un ribaltamento delle prospettive: le nuove versioni di Getter e le continue resurrezioni dei nemici pongono infatti i protagonisti di fronte alla possibilità di un futuro in cui il continuo potenziamento della macchina porterà l'energia Getter a diventare il viatico per la costruzione di autentici mostri che distruggeranno l'universo. La battaglia contro i nemici di turno (provenienti proprio dal futuro per impedire la nascita dei nuovi Getter e salvare così il mondo) metterà quindi i protagonisti di fronte alla scelta, puramente nagaiana, di dover decidere se assecondare l'istinto di sopravvivenza, affidandosi all'energia Getter, oppure se rinunciare alla battaglia per impedire l'avverarsi della sinistra profezia di distruzione.

 

Sebbene Ishikawa sia molto attento a veicolare questi temi attraverso strutture deliranti che esaltano il piacere ludico dei paradossi e della continua proliferazione di visioni tecno-organiche, Getter Robot è qualcosa in più di un semplice divertimento per amanti dell'azione sfrenata: è una riflessione sui limiti dell'evoluzione in una cultura che ha da sempre un rapporto duale con la tecnologia e il progresso. Il Genio e le sue infinite possibilità si accompagnano così alla riflessione su un percorso storico che è anche storia di distruzione (agli estremi opposti possiamo porre quanto elabora un Hayao Miyazaki nell'ultimo Si alza il vento, solo per citare un esempio) e quindi l'icona del robot invincibile si fa metafora della tecnologia bellica e della sua continua escalation distruttiva, consegnando le vicende di Getter al filone apocalittico. Ecco dunque che i piloti sono degli eroi, ma al contempo degli autentici assassini imbevuti del culto della violenza: l'aspetto è evidente soprattutto in Hayato, che inizia la sua carriera come leader di un movimento rivoluzionario che non esita a mutilare fisicamente i compagni rei di non assecondare le sue azioni terroristiche. La guida del robot diventa così tanto l'occasione di crescere attraverso il confronto con il pericolo, quanto la realizzazione degli ideali insiti in un'indole proiettata verso la violenza più estrema, in uno scenario che via via si allarga dal “piccolo” fronte giapponese all'intero universo e pone più di un dubbio sulla complessità e i chiaroscuri dell'animo umano. Ishikawa, in questo senso, crea una vicenda “aperta” nelle implicazioni ma allo stesso tempo “chiusa” sulle manchevolezze dei personaggi, versatile come le combinazioni dei robot, ma anche inevitabilmente proiettata verso il dramma.

 

Molti di questi elementi si perdono nelle prime trasposizioni animate, realizzate con eleganza, ma con il consueto piglio industriale della fantascienza di casa Toei. Le cose cambiano quando, nel 1998, Dynamic Planning realizza la miniserie di Shin Getter Robot (da noi Getter Robot: The Last Day o Change! Shin Getter Robot – L'ultimo giorno del mondo) che rielabora gli spunti offerti dalle varie iterazioni della saga con un tono più adulto e vicino all'atteggiamento duale del fumetto: ad aprire le danze è Yasuhiro Imagawa, regista di Giant Robot e Mazinger Edition Z, il quale, come da prassi, realizza un affresco magniloquente e basato su continui stravolgimenti della trama attraverso numerosi colpi di scena. Uscito di scena Getter Robot manga edizioni JPopdopo la terza puntata, Imagawa viene sostituito da Jun Kawagoe, che riporta la barra della narrazione su un versante più action, ma senza disperdere l'intento riepilogativo rispetto ai temi portanti dell'epopea e il piacere per la proliferazione delle deliranti visioni tecno-organiche proprio di Ishikawa: il risultato è una miniserie coinvolgente e molto amata dal pubblico italiano, che proietta Getter nella modernità. A questa seguono i più tradizionali Shin Getter Robot contro Neo Getter Robot e l'ancora inedito Getter Robot: Remodel.

 

Nel frattempo, l'Italia accoglie anche il fumetto originale, pubblicato da vari editori (da poco è iniziata la ristampa per J-Pop): l'edizione al momento migliore e completa, curata dalla d/visual, sceglie con intelligenza di raccogliere tutte le storie sotto il titolo ombrello di “Getter Saga”, ordinandole secondo la corretta progressione narrativa, senza seguire quindi gli anni della realizzazione. In questo modo, il lavoro di Ishikawa emerge nella sua più eloquente completezza e i vari segmenti si allineano come parti di un unico e fluviale racconto, dalle prime avventure fino alla fine. Sebbene la storia possegga una conclusione abbastanza definita, gli spunti offrono nel tempo nuove idee a Ishikawa: la sua morte prematura nel 2006 (a soli 58 anni) lascia però incompiuti i nuovi progetti. Il seme, in ogni caso, è stato ormai saldamente piantato e l'eredità visiva e tematica di Getter viene raccolta attraverso i numerosi estimatori ed epigoni: un anno dopo la morte di Ishikawa, infatti, molti suoi spunti trovano una perfetta rielaborazione e germinazione nella serie capolavoro Gurren Lagann. E' il lascito migliore che l'autore poteva sperare di ottenere e dimostra come l'evoluzione a lui tanto cara, quella della creatività, si sia infine realizzata pienamente.

 

CRONOLOGIA ANIME

 

1974) Space Robot (serie tv, 51 episodi) [finale inedito]

1975) Getta Robot (serie tv, 39 episodi) [finale inedito]

1975) Il Grande Mazinga contro Getta Robot (film)

1975) Il Grande Mazinga contro Getta Robot G (film)

1976) Il Grande Mazinga, Getta Robot G, Ufo Robot Goldrake contro il Dragosauro (film)

1991) Getter Robot Go (serie tv, 50 puntate) [inedito]

1998) Change! Getter Robot – L'ultimo giorno del mondo (serie OAV, 13 puntate)

2000) Shin Getter Robot contro Neo Getter Robot (serie OAV, 4 puntate)

2004) Getter Robot: Remodel (serie OAV, 13 puntate) [inedito]

 

CRONOLOGIA MANGA ITALIANA

 

2000) “Getter Robot” (Dynamic Italia, 4 uscite)

2002) “Getter Robot G” (Dynamic Italia, 2 uscite)

 

2002) "Dynamic Superobot Wars" (d/visual, numero unico) 

2006) “Getter Saga” (d/visual, 12 uscite. Comprende: Getter Robot, Getter Robot G, Getter Robot contro Getter Robot G, Shin Getter Robot, Getter Robot Go)

 

2013) "Dynamic Superobot Wars" (d/visual, numero unico)

2014) “Getter Robot” (J-Pop, in corso)

2014) "Devilman vs. Getter Robot (J-Pop, numero unico)

 

 

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