"Manuale d'infedeltà per uomini sposati", di Chris Rock

Alla faccia di Rohmer e del suo L’amore il pomeriggio – a cui il film si ispira esplicitamente – è piuttosto evidente che a Chris Rock piace Muccino: l’attore americano butta giù una sceneggiatura “riflessiva” a metà strada tra “L’ultimo bacio” ed il recente “La ricerca della felicità”. Le parti migliori del film sono però quelle comiche, in cui il narratore allenta appena le redini lasciando all’umorista il compito di assestare qualche improvvisa accelerazione parodistica.



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Alla faccia di Rohmer e del suo L’amore il pomeriggio – a cui il film si ispira esplicitamente – è piuttosto evidente che a Chris Rock piace Muccino.
Per la sua seconda volta alla regia, infatti, l’attore americano butta giù una sceneggiatura che sembra frutto di una perfetta sintesi tra L’ultimo bacio ed il recente La ricerca della felicità: un altro piccolo viaggio dentro le ambiguità del sogno americano formato-famiglia, con tanto di neomarito che incontra bombasexy (talmente sexy che gli passa la voglia di essere un marito). Pienamente mucciniano, inoltre, sarebbe pure il tentativo di prendersi, tutto ad un tratto, discretamente sul serio (in questo senso il titolo italiano è volutamente ingannevole per ragioni di botteghino. Quello originale è in effetti più sobrio: I Think I Love My Wife). Così, proprio come nei film del regista capitolino, l’autore sale in cattedra e lascia depositare sul fondo del racconto qualche prezioso insegnamento sull’importanza di mettere la testa a posto, di piantar radici e tutto il resto.
Intendiamoci: non che gli venga particolarmente male. Ed ancora più riuscito, probabilmente, è il ritratto velenoso di un consorzio umano come al solito venale ed arrivista. Nella migliore sequenza del film Rock osserva la bombasexy (Kerry Washington) che, affacciata alla finestra del suo ufficio da manager, lascia lentamente scivolare alcune banconote giù in strada, una dopo l’altra, assistendo divertita all’avido fiondarsi dei passanti. “Che fai?”, le chiede. “Do da mangiare ai pesci”. 
Detto questo, Chris Rock è fondamentalmente un comico e si vede: le parti migliori del film sono proprio quelle in cui il narratore allenta appena le redini, lasciando all’umorista il compito di assestare qualche improvvisa accelerazione parodistica. Particolarmente efficaci sono i continui sberleffi indirizzati – con spassosa autoironia e notevole forza demolitrice – a tutta un’intera categoria di feticci culturali appartenenti al classico immaginario afroamericano. (R&B e Michael Jackson, soprattutto).
In Italia il film è stato lanciato male e distribuito peggio, eppure avrebbe tutte le carte in regola per conquistare quella parte di pubblico a cui ancora manca la commedia fatta bene: a Muccino, per dire, piacerebbe parecchio.

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Titolo originale: I Think I Love My Wife

Regia: Chris Rock
Interpreti:
Chris Rock, Kerry Washington, Gina Torres, Steve Buscemi

Distribuzione: 20th Century Fox.

Durata: 90’

Origine: Usa, 2007

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