Misericordia, di Emma Dante
Una comunità di prostitute vive come può in un villaggio che dà sul mare e accudisce Arturo, figlio innocente della violenza. Lo sguardo della regista si apre definitivamente.
Fin dalla prima inquadratura di Misericordia Emma Dante sembra aprire definitivamente il suo sguardo cinematografico. Dopo la stretta Via Castellana Bandiera e dopo l’appartamento de Le sorelle Macaluso ci ritroviamo, all’inizio del film presentato alla 18° Festa del Cinema di Roma, su una scogliera, in Sicilia. Un uomo picchia una donna, colpevole di aver provato a sfuggirgli insieme a suo figlio. Il suo corpo esanime viene gettato in mare. Un’enorme masso frana a valle, staccandosi dalla parete rocciosa. Posatosi il fracasso, nel morbido tappeto delle onde che si infrangono sugli scogli si fa strada un pianto. Una pecora lo segue fino a una rientranza. È Arturo (un tenerissimo Simone Zambelli), figlio innocente della violenza. Basta un taglio di montaggio per vedere Arturo camminare, danzare e girare girare girare a più non posso. Il suo corpo è cresciuto, ma non si può dire lo stesso per tutto il resto. Si prendono cura di lui le donne della comunità stabilitasi in riva al mare, in una baia incastrata tra due promontori. Scopriamo presto, così, che anche uno spazio aperto può trasformarsi in una prigione.
Sospesa è anche l’atmosfera che ricerca in Misericordia Emma Dante, con un mondo brutto, sporco e cattivo in cui però una carezza o un girotondo possono aprire le porte del lirismo. La regista si muove al confine, sia sul piano estetico, con il cinema e il teatro che si trovano a dialogare insieme a una componente scenografica che diventa quasi installazione colossale, sia sul piano narrativo, con la linea più simbolista del film e quella più calda e di cuore che si intrecciano senza mai annodarsi, componendo una storia capace tanto di scaldare quanto di far riflettere. Con un’umanità al collasso, Misericordia sembra mostrarci che l’ultima rete d’emergenza prima della caduta fatale ha una trama composta delle connessioni e dei legami umani che riusciamo a stringere. Solo così si può sperare non solo di sopravvivere, ma di vivere, persino tra le macerie.
Regia: Emma Dante
Interpreti: Simone Zambelli, Simona Malato, Tiziana Cuticchio, Milena Catalano, Fabrizio Ferracane, Carmine Maringola, Sandro Maria Campagna, Marika Pugliatti, Georgia Lorusso, Rosaria Pandolfo
Distribuzione: Teodora Film
Durata: 95′
Origine: Italia, 2023