Premio internazionale per la fotografia cinematografica GIANNI DI VENANZO

La Giuria della 13^ edizione del Premio internazionale per la fotografia cinematografica GIANNI DI VENANZO, presieduta dal critico e saggista Stefano Masi, ha assegnato l’Esposimetro d’oro alla memoria a CARLO MONTUORI

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Esposimetro d’oro alla memoria a CARLO MONTUORI
Sua la fotografia di Ladri di biciclette, L’oro di Napoli, Un americano a Roma
Una carriera lunghissima, dal cinema muto agli anni ‘60
 
 
La Giuria della 13^ edizione del Premio internazionale per la fotografia cinematografica GIANNI DI VENANZO, presieduta dal critico e saggista Stefano Masi, ha assegnato l’Esposimetro d’oro alla memoria a CARLO MONTUORI “per aver percorso diversi decenni della storia del cinema italiano abbinando il genio ingegneristico del pioniere al gusto raffinato di un artista figurativo” come si legge nella motiviazione espressa dai giurati.
 
Il riconoscimento sarà ritirato nel cine teatro Comunale di Teramo, per conto di Carlo Montuori, nel corso della serata conclusiva del premio Di Venanzo, sabato 25 ottobre 2008. La manifestazione dedicata ai maestri della luce del cinema, densa di appuntamenti, prenderà il via il prossimo 13 ottobre 2008 a Teramo.
 
Carlo Montuori (3 agosto 1885, Casacalenda (Cb); Roma 4 marzo 1968), è stato uno dei maggiori direttori della fotografia del cinema italiano, un vero pioniere, è considerato di fatto l’inventore dell’illuminazione artificiale nel cinema italiano. Lunghissima la sua carriera: ha lavorato come direttore della fotografia in oltre 150 film, collaborando con i più importanti registi in un periodo che va dai primi del ‘900 fino agli anni ’60.
Trasferitosi a Milano frequenta l’Accademia di Brera e nel 1912 è allievo del fotografo Luca Comerio. Montuori, praticamente, inventa l’illuminazione artificiale nel cinema: costruisce i primi proiettori di luce mettendo archi voltaici dentro bidoni di latta per orientarne il fascio luminoso.
Già dal 1913 Montuori firma le immagini dei film di Gallone e Genina, quindi è operatore di guerra al servizio della Marina.
Dal 1923 è a Firenze, dove lavora alla Vis, quindi dal 1925 è a Roma, fotografo di scena del mitico “Ben Hur” di Fred Niblo. I produttori del film, constatata la sua bravura, lo vorrebbero portare ad Hollywood ma lui vuole rimanere con la sua famiglia in Italia. Nel 1929 è l'operatore di “Sole”, esordio nella regia di Alessandro Blasetti, con lui stabilisce un sodalizio da cui nasceranno otto film caratterizzati da una fotografia particolare, di taglio documentaristico. Sarà questo senso estetico a fare di Montuori il direttore della fotografia ideale per i film neorealisti di De Sica.
Nel 1936, con la nascita di Cinecittà, Montuori è assunto come capo-operatore. Subito dopo la guerra, con la nascita del neorealismo, Montuori firma molti capolavori del cinema italiano. Tra i tanti ricordiamo “Circo equestre Za bum”, regia di Mario Mattoli (1945), “Ladri di biciclette”, di Vittorio De Sica (1948), “Anni difficili”, di Luigi Zampa (1948), “Patto col diavolo”, di Luigi Chiarini (1948), “Mamma mia che impressione!”, di Roberto Savarese (1951), “Signori in carrozza”, di Luigi Zampa (1951), “Gli uomini, che mascalzoni!”, di Glauco Pellegrini (1953), “Saluti e baci”, di Maurice Labro (1953), “L’oro di Napoli”, di Vittorio De Sica (1954), “Pane, amore e gelosia”, di Luigi Comencini (1954), “Un americano a Roma”, di Steno (1954), “Il segno di Venere”, di Dino Risi (1955), “Il tetto”, di Vittorio De Sica (1956), “Gli incensurati”, di Francesco Giaculli (1961).
 
 
La collaborazione più stretta è quella con Vittorio De Sica. In “Ladri di biciclette” seppe rappresentare fotograficamente con toni e modi ricchi di suggestione figurativa la realtà quotidiana del mondo poetico di Zavattini e De Sica.
Nel 1949 Montuori vince il Nastro d’Argento per la fotografia di “Ladri di biciclette”.
Ma è amico anche di Alberto Sordi, il quale lo chiama bonariamente “Brontolo”, dicendogli che gli ricorda suo padre. Sono comunque numerosi i film cui partecipa come direttore della fotografia a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta.
 
Montuori lavora fino al 1965. Muore a 83 anni il 18 marzo 1968 a Roma. Il figlio Mario, già suo assistente, continua l’attività del padre, collaborando con registi del calibro di Lattuada, Pontecorvo e Rossellini.
 
 
 
La 13^ edizione del Premio Di Venanzo, come ogni anno, propone il concorso che premia i direttori della fotografia con l’Esposimetro d’oro. Nel tardo pomeriggio di sabato 25 ottobre 2008, presso il Teatro Comunale di Teramo, nel corso della cerimonia di premiazione alla presenza di grandi nomi del mondo del cinema, saranno assegnati i seguenti riconoscimenti:
l’Esposimetro d’oro per l’autore della migliore fotografia cinematografica italiana, l’Esposimetro d’oro per l’autore della migliore fotografia cinematografica straniera,
l’Esposimetro d’oro alla carriera di un autore della fotografia cinematografica, l’Esposimetro d’oro alla memoria di un autore della fotografia cinematografica.
Viene assegnata anche una targa speciale all’autore della migliore fotografia per una fiction televisiva.
 
La Giuria del Premio Di Venanzo è composta da:
         Stefano Masi, Presidente Giuria (saggista e critico cinematografico)
         Giorgio Treves (regista)
         Sergio Salvati (Pres. AIC – Associazione Italiana Cineoperatori)
         Franco Mariotti (giornalista)
         Maurizio Angeloni (regista)
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    Premio internazionale per la fotografia cinematografica "Gianni Di Venanzo"

    Dal 22 al 31 ottobre 2008

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    Avviata la macchina organizzativa della 13^ edizione
    La Giuria si è riunita a Roma per stabilire le terne dei direttori da premiare
     
    Si è riunita nei giorni scorsi a Roma la Giuria del Premio internazionale per la fotografia cinematografica “Gianni Di Venanzo”, per definire le terne dei direttori della fotografia dalle quali usciranno i nomi dei premiati della prossima edizione.
                Il Premio Di Venanzo, con i suoi appuntamenti, si svolgerà come sempre ad ottobre: per la prossima edizione, la 13^, l’associazione culturale Teramo Nostra, ideatrice e curatrice della manifestazione, ha pensato di anticipare le date per evitare sovrapposizioni con la Festa del Cinema di Roma che si svolgerà nella capitale dal 22 al 31 ottobre 2008.
     
    L’attività centrale del “Di Venanzo” è rappresentata dal concorso, suddiviso in categorie, che premia ogni anno con “L’esposimetro d’oro”:
             l’autore della migliore fotografia italiana
             l’autore della migliore fotografia straniera
             la carriera di un autore della fotografia
             la memoria di un autore della fotografia cinematografica
    Viene assegnata anche una targa speciale all’autore della migliore fotografia per una fiction televisiva.
    I premiati vengono individuati da una giuria di critici, registi e direttori della fotografia, insediata a Roma nella Casa del Cinema e presieduta dal saggista e critico cinematografico Stefano Masi.
     
    Tra le novità della prossima edizione figurano:
             un concerto di musiche da film in onore del mestro Armando Trovajoli, che per il cinema ha composto oltre trecento colonne sonore, collaborando con De Sica, Monicelli, Scola, Magni, Risi, Pietrangeli, Lattuada… Trovajoli è anche l’autore delle musiche delle commedie musicali di Garinei e Giovannini: “Rugantino”, “Ciao Rudy” e “Aggiungi un posto a tavola”.
             tre serate di cinema e poesia, con brani letti in sala e con la proiezione di spezzoni di film attinenti.
     
    Il Premio internazionale per la fotografia cinematografica “Gianni Di Venanzo” di Teramo, giunto alla 13^ edizione, si ritaglia ancora un ruolo esclusivo nel panorama dei premi e festival dedicati al mondo del cinema: a Teramo, ogni anno, vengono presentati come protagonisti i direttori della fotografia, i maestri della luce. E infatti proprio ad un grande maestro della luce, il teramano Gianni Di Venanzo (Teramo 18/12/1920, Roma 03/02/1966), è intitolato il Premio. Di Venanzo collaborò con i più grandi registi del periodo d’oro del cinema italiano e, seppur scomparso prematuramente a soli 45 anni, vinse per ben cinque volte il Nastro d’Argento quale direttore della fotografia dei film: Il Grido (1957) di Antonioni, I magliari (1959) e Salvatore Giuliano (1961) di Rosi, Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli Spiriti (1965) di Fellini.
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      Premio internazionale per la fotografia cinematografica GIANNI DI VENANZO

      A Teramo dal 15 al 28 ottobre 2007

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      Esposimetro d’oro alla memoria a PAUL IVANO
      Al direttore della fotografia, lanciato da Rodolfo Valentino, il primo riconoscimento
       
       
      La Giuria della 12^ edizione del Premio internazionale per la fotografia cinematografica GIANNI DI VENANZO ha assegnato il primo Esposimetro d’oro: il riconoscimento alla memoria è stato attribuito a PAUL IVANO “per il suo straordinario ruolo di protagonista quasi involontario di una delle più eccitanti stagioni della storia di Hollywood”, come si legge nella motivazione redatta dai giurati.
       
      Paul Ivano, francese naturalizzato americano, (Nizza 13 maggio 1900; Woodland Hills (California) 9 aprile 1984), entrò nel dorato mondo del cinema muto hollywodiano grazie all’amicizia con Rodolfo Valentino, che all’inizio impose la presenza di Ivano in molti suoi film. A detta di alcuni biografi di Valentino, ne fu anche l’amante. Nel corso della sua carriera lavorò molto come capo-operatore in film di notevoli ambizioni, al fianco di grandi cineasti quali Eric Von Stroheim e Joseph Von Sternberg, ma anche in produzioni di infimo livello, come si legge nel “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia”, di Stefano Masi, pubblicato grazie al contributo del Premio “DI Venanzo”. Tra il 1922 e il 1923 Paul Ivano compì il suo vero apprendistato professionale e cominciarono ad arrivare i primi riconoscimenti: fu uno degli operatori della spettacolare sequenza della corsa delle bighe nel Ben Hur (1925) di Fred Niblo e lavorò al capolavoro di Eric Von Stroheim Greed (1925; Rapacità). Alla fine degli anni Trenta fu uno dei direttori della fotografia coinvolti nelle riprese per il kolossal in Technicolor Gone with the Wind (1939; Via col vento). Per le sue origini francesi e per il suo gusto artistico venne spesso affiancato a cineasti di provenienza europea, come Julien Duvivier con cui girò l’ottimo Flash and Fantasy (1943; Il Carnevale della vita) e The Impostor (1944; L’impostore); fu direttore della fotografia per Robert Siodmak per due mirabili noir, The Suspect (1945; Quinto: non ammazzare) e The Strange Affair of Uncle Harry (1945; Io ho ucciso!). Uno dei primi operatori a specializzarsi nelle riprese da elicottero, Paul Ivano fotografò il lungo e sensuale camera-car aereo di They Live by Night (1947; La donna del bandito), prima regia di Nicholas Ray. Negli anni Cinquanta si avvicinò al piccolo schermo firmando le immagini di serial per la Nbc e per la Cbs. Paul Ivano rimase in attività fino al principio degli anni Settanta.
       
      Il Premio “Di Venanzo” assegna ogni anno quattro Esposimetri d’oro (migliore fotografia italiana, migliore fotografia straniera, premio alla memoria, premio alla carriera) e una targa speciale per la fotografia nella fiction televisiva. La consegna dei premi avverrà durante la serata di gala che si terrà sabato 27 ottobre a Teramo nel cine-teatro Comunale alla presenza di numerosi ospiti del mondo del cinema.
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        Premio internazionale per la fotografia cinematografica "Gianni Di Venanzo"

        Torna il Premio internazionale per la fotografia cinematografica “Gianni Di Venanzo”: dal 15 al 28 ottobre prossimi a Teramo si svolgerà la 12^ edizione della manifestazione dedicata ai direttori della fotografia nel cinema

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        Dal 15 al 28 ottobre 2007 a Teramo
        la XII edizione del Premio DI VENANZO
         
         
        Torna il Premio internazionale per la fotografia cinematografica “Gianni Di Venanzo”: dal 15 al 28 ottobre prossimi a Teramo si svolgerà la 12^ edizione della manifestazione dedicata ai direttori della fotografia nel cinema e intitolata a Gianni Di Venanzo (Teramo 18/12/1920, Roma 03/02/1966). Il maestro della luce teramano, collaboratore dei più grandi registi italiani nel periodo d’oro del cinema nazionale, è considerato il numero uno della fotografia cinematografica italiana: seppur scomparso prematuramente, a soli 45 anni, Di Venanzo vinse per ben cinque volte il Nastro d’Argento quale direttore della fotografia dei film: Il Grido (1957) di Antonioni, I magliari (1959) e Salvatore Giuliano (1961) di Rosi, Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli Spiriti (1965) di Fellini.
         
                    L’attività centrale del “Di Venanzo” è rappresentata dal concorso, suddiviso in categorie, che premia ogni anno con “L’esposimetro d’oro”:
                 l’autore della migliore fotografia italiana
                 l’autore della migliore fotografia straniera
                 la carriera di un autore della fotografia
                 la memoria di un autore della fotografia cinematografica
        Inoltre sarà assegnata anche una targa speciale all’autore della migliore fotografia per una fiction televisiva.
        I premiati vengono individuati da una giuria di critici, registi e direttori della fotografia, insediata a Roma nella Casa del Cinema e presieduta dal saggista e critico cinematografico Stefano Masi.
         
        Gli Esposimetri d’oro saranno consegnati durante la serata di gala che si terrà sabato 27 ottobre a Teramo nel cine-teatro Comunale alla presenza di numerosi ospiti del mondo del cinema.
         
        Il 12° Premio Di Venanzo, ideato e organizzato come sempre dall’associazione culturale Teramo Nostra (presidente Piero Chiarini, direttore artistico Sandro Melarangelo), quest’anno renderà omaggio a Michelangelo Antonioni con la proiezione di alcuni suoi film realizzati con la collaborazione di Gianni Di Venanzo quale direttore della fotografia.
         
        Il primo atto della manifestazione, lunedì 15 ottobre 2007, sarà dedicato alla presentazione del primo volume del “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia”, scritto da Stefano Masi, presidente della Giuria del “Di Venanzo”, e realizzato grazie al contributo del “Premio Internazionale Gianni Di Venanzo” di Teramo. Sarà presente l’autore.
        L’opera, voluta fortemente dall’associazione Teramo Nostra, è stata già presentata con successo al “BiancoFilmFestival” di Perugia e alla 53^ edizione del “Taormina Film Fest”.
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