PROGRAMMAZIONE "CINEMA BARETTI"
Calendario febbraio/marzo 2005 del cineclub torinese, dedicato al documentario etico-sociale.
PROGRAMMAZIONE FEBBRAIO/MARZO 2005
CINEMA BARETTI Via Baretti 4, Torino
Lunedì 07-feb ore 21.30 Sarà presente in sala Mario Brenta, coordinatore del progetto Ipotesi Cinema
Osolemio- Autoritratto Italiano di Ipotesi Cinema in collaborazione con Ermanno Olmi
Italia, 2004, 53', Betacam Sp, prod. Cineteca di Bologna in collaborazione con IpotesiCinema e Rai3
La realtà italiana di oggi restituita attraverso un montaggio realizzato collettivamente partendo dallo smembramento delle diverse Postazioni per la memoria realizzate dai singoli componenti del gruppo IpotesiCinema per ricomporle poi in un unico testo cinematografico. Un testo che attraverso i molti sguardi mira a un'organicità di discorso/riflessione sul proprio rapporto con l'esistente, colto nell'immediatezza del suo divenire grazie ad un'osservazione che possa avere come unici, veri "pre-giudizi" l'originalità dell'idea, l'autenticità dell'espressione, l'intensità dell'emozione.
Lunedì 14-feb ore 21.30
Chi non rischia non beve champagne di Enrica Colusso
Italia/Ucraina, 2003, 90', Digibeta/Dvcam, prod RAIFICTION e Fandango
Giovani donne che lasciano l'Ukraina per cercare la loro fortuna in Occidente. Qualcuna spera di trovare un marito, altre sono convinte di avere un contatto per un lavoro serio, qualcuna è disposta a tutto perché, come recita un vecchio proverbio russo, "chi non rischia non beve champagne". Nessuna si aspettava l'inferno che ha trovato. Le loro sono piccole vite in cui però si racconta qualcosa di importante che riguarda l'occidente, la civiltà nata sul valore dell'individuo come irripetibile persona, e ormai diventata idolatria della merce, dove chi è povero abbastanza può essere comprato, spostato e, quando serve, rimpiazzato.
Lunedì 21-feb ore 21.30
Pretty Dyana di Boris Mitic
Serbia, 2003,
Degli strani veicoli entrano ed escono da un campo di zingari fuggiti dalla guerra in Kosovo. Le classiche automobili Citroën vengono qui trasformate in futuristiche macchine ecologiche alla Mad Max. Tutto tranne il motore viene rimosso dallo chassis e il resto dipinto con colori splendenti e decorato con buffi gadgets. Uno sguardo intimo osserva quattro famiglie rom da una "favela" di Belgrado che si guadagnano da vivere vendendo cartoni e bottiglie che raccolgono con le loro "risorte" Dyane, sinonimo di libertà, speranza e stile per i loro proprietari artigiani…Ma la polizia non sempre trova divertenti questi strani veicoli…
Eyes Wide Open di Elisa Mereghetti e Marco Mensa
Italia, 2004,
Catherine Phiri era un'infermiera malawiana che scoprì di essere sieropositiva a seguito della morte del marito per AIDS. Rischiando l'emarginazione e persino la violenza in una società conservatrice qual è quella del suo paese, Catherine decise di dichiarare pubblicamente la sua condizione, e di usare la sua esperienza personale per rompere il silenzio che circonda l'AIDS. Divenne una figura carismatica, una fonte di ispirazione per migliaia di persone. Catherine ha esemplificato in modo eccezionale la capacità delle donne africane di reagire alle avversità, e il loro continuo impegno in nuove esperienze di solidarietà, auto-organizzazione e creatività sociale.
Associazione Documè via san Pio V 14/c 10125 Torino
0116694833, www.docume.org, info@docume.org
Lunedì 07-mar ore 21.30 Saranno presenti in sala i registi
Occhi di ragazza di Tonino Curagi e Anna Gorio
Italia 2000,
La prostituzione delle giovani immigrate a Milano. Il traffico di essere umani a scopo di sfruttamento sessuale è uno dei mercati mondiali più redditizi e in espansione. Le donne straniere vittime di questo traffico in Italia sono circa 25.000 e si stima che ogni notte sono più di 150.000 gli uomini che pagano per un rapporto sessuale. Le parole dell'immaginario sessuale maschile, raccolte da un "microfono aperto" di Radio Popolare, contrapposte al doloroso racconto delle ragazze costrette alla prostituzione, si manifestano in tutta la loro inquietante forza evocativa.
Malamilano. Dalla liggera alla criminalità organizzata
di Tonino Curagi e Anna Gorio
Italia, 1997,
Lunedì 14-mar ore 21.30
Good times. Bei tempi di Alessandro Cassigoli, Dalia Castel
Italia, 2004,
Abu Dis è un villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Nel 2002 il governo israeliano decise di costruirvi un muro che dividesse il villaggio in due parti, una delle quali divenne territorio israeliano. Pensato per bloccare i terroristi, il muro non tiene conto di coloro che vivono da una parte e lavorano dall'altra e, fallito lo scopo di impedire gli attentati, è rimasto un insormontabile ostacolo per gli spostamenti quotidiani. 'Insormontabile' con i suoi due metri scarsi di altezza? Niente che una persona atletica non possa riuscire a superare; e poi i bambini passano attraverso le fessure; e le donne possono salire sulle pietre per facilitare l'arrampicata. I negozianti della zona hanno fatto amicizia con i soldati di guardia e con alcuni di loro si riesce anche a scherzare. Però a volte ti lasciano scavalcare, altre no…
La nostra terra di Stefano Lorenzi e Federico Micali
Italia, 2004,
Ahmend, 12 anni, campo profughi di Deheishe, Betlemme. Le parole disilluse e le sue domande trasmettono il senso di impotenza e di rabbia di fronte all'occupazione israeliana e a un futuro sempre più incerto.
Lunedì 21-mar ore 21.30
1 Giant Leap di Duncan Bridgeman & Jamie Catto
UK, 2002,
Un viaggio in tutto il mondo con solo una videocamera digitale, un computer e un'idea: catturare e montare in un'unica fusione di suono, immagine e parole le testimonianze di musicisti, registi, scienziati e pensatori (da Michael Stipe a Kurt Vonnegut passando per Dennis Hopper, Brian Eno, Faithless). Avendo girato materiale in abbondanza, dalle strade di New York alla giungla del Ghana, dalle montagne del Nepal ai deserti del Rajsthan, il risultato finale è un qualcosa di completamente nuovo, una via di mezzo tra un documentario e un video pop.
Associazione Documè via san Pio V 14/c 10125 Torino
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