Robert Downey Jr. dal carcere all’Oscar
“Grazie a mia moglie, ero un cucciolo abbandonato e mi ha riportato in vita, grazie alla mia terribile infanzia e ovviamente grazie all’Academy”: la storia dell’attore premio Oscar 2024
La storia di Hollywood è piena di percorsi di vita più o meno leggendari, assurdi e in definitiva controversi, molti dei quali dagli esiti tragici e nient’affatto consolatori, mentre altri fragilmente in equilibrio tra salvezza e caduta, fino a quelli di rinascita. Se è vero che questi ultimi non rappresentano la maggioranza, è altrettanto vero che il solo fatto d’aver raggiunto credibilità e concretezza nel corso degli anni, dà loro modo di apparire come fossero vere e proprie narrazioni filmiche.
Racconti di vite al limite che un giorno sul grande schermo potremmo vedremo, oppure no, che cominciando dalla caduta, giungono all’ascesa, mostrando luci ed ombre di divi e dive del panorama cinematografico Hollywoodiano, perduti tra droga e disperazione e poi messi in salvo, in qualche caso dalla loro stessa volontà di rinascita, mentre in altri, dall’amore. Robert Downey Jr. una delle più importanti personalità dello scenario Hollywoodiano, dal carcere all’Oscar, sembra dover ogni suo successo proprio all’amore.
La caduta di Robert Downey Jr. però, a differenza di molti altri percorsi di vita resi noti tanto dai tabloid, quanto dagli stessi protagonisti, ha inizio molto presto. Ha appena sei anni quando il padre, Robert Downey Sr. figura complessa e interessante inserita in toto nello scenario artistico della controcultura underground, artefice di una filmografia sospesa tra sperimentale e camp, a cavallo tra anni ’70 e ’80, è suo il cult Putney Swope, che molto deve al cinema di John Waters, lo introduce alla realtà degli stupefacenti, coinvolgendo il figlio in una spirale di tossicodipendenza, disperazione e caos dagli esiti tanto controversi, quanto inevitabili.
Robert Downey Jr. irrimediabilmente ne resta sopraffatto divenendo in breve tempo una delle celebrità Hollywoodiane più controverse del periodo, una fama scomoda che molto deve al resoconto più che dettagliato e quotidiano delle numerose scorribande dello stesso, si ricorda soprattutto l’arresto del 1996, durante il quale Robert Downey Jr. viene trovato alla guida di un’auto in stato di ebbrezza, al cui interno vengono rinvenute diverse armi, oltreché ingenti quantità di eroina e cocaina.
Condannato a tre anni di reclusione nel 1999, ridotti in seguito ad uno soltanto, dopo aver pagato un’importante cauzione, Robert Downey Jr. ha cominciato a battersi, dapprima nel privato – grazie all’aiuto della moglie Susan, che in seguito ad un ultimatum lo costringe a gettare qualsiasi ulteriore stupefacente posseduto nell’oceano vicino ad un Burger King, lungo la Pacific Coast Highway – ed in seguito pubblicamente, attraverso enti di sensibilizzazione e il racconto del suo stesso percorso, così da aiutare e tentare di convincere chi come lui, è caduto, convinto di non poter più risalire.
Molti i licenziamenti, i guai e le difficoltà, tanto umane, quanto lavorative che si intrecciano lungo il percorso di vita di Robert Downey Jr. che forte di un eclettismo indiscusso si getta sul lavoro, consigliato sia dalla moglie Susan, che dall’amico di una vita, Mel Gibson, prendendo parte ad importanti film quali Gothika, Zodiac, Kiss, Kiss, Bang, Bang, A Scanner Darkly e così via, lavorando nel frattempo ad un progetto discografico voluto dallo stesso Downey fin dagli anni della celebre serie tv Ally McBeal, e così ad una piccola casa di produzione, destinata di lì a poco a grandi fortune, basti pensare ai titoli della vera, grande rinascita, dunque Il solista, Iron Man, The Avengers, Sherlock Holmes, fino al titolo più discusso e celebrato del momento, Oppenheimer di Christopher Nolan, che è valso a Downey Jr. il primo Oscar di carriera, al Miglior attore protagonista.
Una carriera giustamente da ricordare, che pur essendo generata dal caos, sembra aver trovato definitivamente una dimensione di controllo, impegno sociale e interpretativo davvero ammirabile. Da qui la recente volontà dello stesso Downey Jr. di raccontarsi e raccontare al pubblico il grande “perché” del suo percorso di vita, attraverso il malinconico e commovente documentario Sr., disponibile su Netflix dal novembre del 2022.
“Grazie a mia moglie, ero un cucciolo abbandonato e mi ha riportato in vita, grazie alla mia terribile infanzia e ovviamente grazie all’Academy”