"Sleeping Around", di Marco Carniti

sleeping around
Menzione speciale all’ultima edizione del RIFF, pluripremiato all’Ibiza International Film Festival, ma ancora orfano di una distribuzione: Sleeping Around è un girotondo di decadenza destinato a ripetersi senza fine, e, insieme, grottesco ritratto dei nostri tempi. 
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Sleeping Around

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Livida, notturna, tragicamente verosimile: l’umanità ritratta da Marco Carniti nel suo film d’esordio è un tripudio di desolante solitudine mescolata ad uno straziante bisogno d’amore. Come nell’originale teatrale cui si ispira (il Girotondo di Schnitzler), anche qui le vite dei 10 protagonisti si incrociano grazie al denominatore del sesso, senza distinzione d’età né di classe sociale. Che siano sociologi devoti al cinismo più radicale, hostess con il gusto per la trasgressione, coppie su cui aleggia lo spettro dell’AIDS, o tassisti in cerca d’amore, nessuno sfugge al giogo crudele di fisicità e consumismo.
Schiavi non solo della mercificazione sessuale, finiscono per essere nient’altro che corpi consumati e da consumare, in una realtà dove neanche i sogni esistono più, tramutati in una corsa al possesso che raggiunge persino la luna.
In questo girotondo di decadenza, si insinua il leitmotiv dell’acqua, sfruttata appieno nella sua natura ambivalente: in grado di isolare dal resto del mondo, minacciosa ma anche sensuale, ricorda nella sua ovattata umidità la dimensione uterina alla quale i personaggi paiono in un certo senso anelare, in cerca come sono di un amore che sembra rimanere intatto solo in un passato lontano. L’ambientazione a tratti apocalittica, con i suoi cieli duri e metallici, le architetture futuristiche, ci porta di contro in un tempo indefinito, pur ancorato nella consapevolezza che quello che viene ritratto è in effetti il nostro mondo: quasi a sottolineare, così, la tortura eterna alla quale siamo condannati. In un presente vuoto, che reca solo dolore, non restano che il ricordo e la speranza cui aggrapparsi, entrambi concentrati in un’Anna Galiena che si fa quintessenza di tutti i personaggi ritratti: sola, ma animata da un desiderio che la spinge sempre avanti, perfettamente consapevole dell’innocenza perduta per sempre. Alla disillusione non si accompagna però il nichilismo: perché i protagonisti scendono sì a compromessi, ma senza ingannare se stessi, accettandosi per ciò che sono, e, soprattutto, continuando ad interrogarsi sulla complessa natura dei sentimenti.
 
 
Regia: Marco Carniti
Interpreti: Anna Galiena, Dario Grandinetti, Danilo Nigrelli, Marco Foschi, Francesca Faiella, Jun Ichikawa, Carmen Giardina, Lorenzo De Angelis, Jamil Hammoudi, Carolina Salvati
Durata: 100’
Origine: Italia, 2008
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