Special Delivery, di Park Dae-min

Ha come riferimenti testuali i driver imperturbabili di Walter Hill e Refn, declinati qui al femminile. È convenzionale, ma imbocca con successo la via della formulareità. Dal Far East Film Festival

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Nel primo inseguimento, come nella cornice rappresentativa, si percepisce un’evidente volontà alla citazione testuale, alla trasfigurazione dei codici di genere (o di gender?) in una chiave meno machista e mascolina. In Special Delivery l’iconografia nichilista del Driver imprendibile di Walter Hill cede il passo all’empatica figura di Eun-ha (la Park So-dam di Parasite) per entrare in contatto con la vulnerabilità dissimulata del pilota refneiano. Proprio come i suoi omologhi (e illustri) predecessori, la giovane protagonista è apparentemente imperturbabile. Senza esitazioni, né remore, la vediamo sfrecciare con agilità tra le strade notturne, incurante tanto del rischio, quanto della moralità precaria dei criminali che scarrozza a bordo della sua auto. Ma è nel momento in cui si ritrova nelle condizioni di poter salvare un innocente, che la ragazza deve necessariamente abbandonare la maschera dell’indifferenza, per (ri)cercare un’umanità perlopiù smarrita.

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La successione delle sequenze mostra infatti una progettualità narrativa all’insegna della distensione emotiva. A partire dalla frenetica corsa iniziale, con Eun-ha che si muove (ancora) sulle strade del distacco emozionale, Special Delivery porta progressivamente la protagonista all’apertura emotiva nei confronti dell’altro. E lo fa non reiterando quei codici di mascolinità individualista del film di Walter Hill, ma attraverso una visione più collettivista, che esalti la reciprocità di influenze tra personaggi a suo centro e nucleo paradigmatico. Nell’istante in cui Eun-ha incontra il piccolo Seo-won – in fuga dal poliziotto corrotto che gli ha appena ucciso il padre – è costretta ad un repentino cambiamento. Il conflitto del bambino orfano riflette la sua stessa condizione di solitudine, spingendola su un cammino non più definito dalla singolarità esistenziale, ma da una duplicità di percorso. Tutto in direzione di un rapporto dualistico che Park Dae-min rilegge alla luce dei più convenzionali e (ab)usati codici del cinema d’azione.

Perché in Special Delivery la cornice action è centro, veicolo e nucleo significante da cui si irradiano tutti gli elementi (narrativi, contenutistici, estetici) del racconto. Ogni inseguimento porta avanti il rapporto di complicità dei due protagonisti, e insieme (ri)afferma l’appartenenza del film al suo genere di riferimento. Da questa prospettiva le sequenze d’azione non solo fungono da legante tra scenari di natura diversa, ma permettono alla narrazione di stabilire quella (necessaria) relazione con lo spettatore, per mezzo di una fedeltà totale ai codici del moderno action-thriller coreano. Non c’è nessuna propensione alla sperimentazione, né tanto meno al vezzo retorico. La superficialità con cui l’opera si serve delle formule del prodotto-industriale coreano è il segreto alla base della sua più decantata (e lodevole) convenzionalità.

Quel che manca in Special Delivery, però, è la capacità di restituire profondità a scenari appena accennati. Nel presentare una storia problematica, dove l’avanzare della corruzione in seno alla polizia è sintomo di un malessere più generale e intrinseco alla società coreana, il film avrebbe beneficiato di un maggiore spirito polemico, di cui è completamente privo. Ma per quanto il racconto si apra ad una superficialità notevole, la rinuncia ad una incisività critica diventa qui il prezzo da pagare per il funzionamento dei suoi stessi ingranaggi. Solamente la più smaccata linearità permette, di fatto, a Special Delivery di inseguire le sfuggenti vie dell’intrattenimento, e di muoversi agevolmente tra le maglie di una formulareità sempre apprezzabile.

Titolo originale: Teuksong
Regia: Park Dae-min
Interpreti: Park So-dam, Kim Eui-sung, Song Sae-byeok, Yeom Hye-ran, Jung Hyeon-jun, Yeon Woo-jin, Choi Deok-moon, Jun Suk-ho
Durata: 109′
Origine: Corea Del Sud, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.3
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Il voto dei lettori
3 (1 voto)
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