Tiepide acque di primavera, di Xiaogang Gu

Potrebbe guardare a Mizoguchi, Ozu, Kim Ki-duk e soprattutto Jia Zhang-ke. Ma ha anche un passo e dei temi personalissimi. Un debutto profondamente ispirato, primo film di una trilogia.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Aveva chiuso la Semaine de la Critique a Cannes nel 2019 e per i Cahiers du Cinéma è stato uno dei migliori film del 202o piazzandosi al 7° posto. Tiepide acque di primavera guarda probabilmente alla dimensione pittorica del cinema di Mizoguchi, ai legami di famiglia di Ozu e agli impercettibili, invisibili ma sensibili mutamenti della vita di Kim Ki-duk. Al tempo stesso però si avverte anche il passo personale di Xiaogang Gu, classe 1988, al suo primo lungometraggio, che ha girato il film in due anni. È partito con un budget ridottissimo perché i produttori erano spaventati dal progetto e il regista ha potuto iniziare le riprese grazie ai soldi prestati dagli amici. Però ha mantenuto intatto lo spirito, anzi l’anima di un film dove i tempi del cinema si avvicinano quanto più possibile a quelli della vita.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Tiepide acque di primavera è una saga familiare che comincia con la festa di compleanno della madre di quattro fratelli che sta festeggiando 70 anni che si svolge nel ristorante del figlio maggiore. Durante la ricorrenza però la donna si sente male e viene ricoverata in ospedale. Chi si prende cura di lei? E chi si occuperà dei problemi economici che, per motivi diversi, assillano la vita di tutti e quattro? Nel mezzo di un luogo in piena trasformazione, nell’arco di un anno si assiste ai cambiamenti decisivi della loro vita, tra la truffe di uno dei tre che è padre di un ragazzo con handicap e la figlia del fratello maggiore che si ribella alla madre e sceglie di legarsi all’uomo che ama.

Tiepide acque di primavera è il primo film di una trilogia. Non termina infatti con i titoli di coda, dove c’è scritto “fine 1° parte” ma poteva proseguire anche ininterrotto, come un’opera fluviale, lunghissima, dove ormai si era completamente assorbiti dai tempi sospesi della narrazione, dai carrelli come quello sull pioggia, dai lunghi piani-sequenza che però non hanno nulla di stilisticamente esibito ma, al contrario, cercano una fusione con il nostro sguardo come nello straordinario momento della passeggiata dei due ragazzi innamorati. L’altro grande pregio è che i simboli non sono dichiarati ma semplicemente attraversati, come l’albero della canfora che ha 300 anni o dell’uomo che canta in un luogo vicino al fiume Fuchun dove scorre l’allegria della vita notturna che potrebbe uscire anche da un quadro impressionista. Ed è proprio la pittura che anima ogni inquadratura, anzi sembra il punto di partenza di ogni azione. Il titolo originale infatti è lo stesso di un dipinto di Huang Gongwang realizzato tra il 1348 e il 1350, un rotolo lungo più di sei metri che lo stesso cineasta ha definito “bi-dimensionale”. Da lì parte un film sospeso tra cielo e terra, accompagnato dai ritmi naturali del fiume Fuchun e da quelli innaturali e frenetici di Fuyang, un tempo cittadina tranquilla e poi in piena trasformazione sociale ed economica dopo che è stata incorèporata ad Hangzhou dove si è tenuto il G20 nel 2016. Xiaogang Gu coglie in pieno la metamorfosi del paesaggio, filma gli edifici in demolizione, sottolinea i rumori (i vetri rotti) proprio come gli straordinari The World e Still Life. E proprio come Jia Zhang-ke in Il tocco del peccato, ha un istinto naturale nello spostamento verso le zone noir come nell’arrivo con gli ombrelli degli uomini di un boss nel ristorante per riscuotere un debito.

Tiepide acque di primavera è un film leggero e spietato, che mostra tutti i cambiamenti (del paesaggio, della vita personale) riuscendo a contemplarli. Un notevole debutto da parte di un regista che apre lentamente le porte del suo cinema per entrarci dentro e da cui poi non si vuole più uscire.

 

Titolo originale: Chun jiang shui nuan
Regia: Xiaogang Gu
Interpreti: Zhenyang Dong, Hongjun Du, Wei Mu, Luqi Peng, Youfa Qian, Zhangjian Sun, Zhangwei Sun, Zikang Sun, Fengjuan Wang, Guoying Zhang
Distribuzione: Movies Inspired
Durata: 150′
Origine: Cina, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.2
Sending
Il voto dei lettori
2.48 (21 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array