TORINO 24 – "Le flame del paradis" di Luciano Emmer (Fuori Concorso)

Il nuovo film di Luciano Emmer, girato in dialetto nella Valle del Non, racconta la vera storia di una contadinella messa al rogo nel '600 con l'accusa di stregoneria. Ancora un saggio di sensibilità compositiva da parte di un regista che visualizza la realtà come una tela organizzata per forme e colori

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Da un lato la natura, dall'altro l'uomo, su tutto l'ordine "pittorico" di un regista che visualizza la realtà come una tela organizzata per forme e colori. Da un progetto tarato produttivamente sulla Provincia autonoma di Trento, Luciano Emmer tira fuori il suo nuovo lungometraggio, Le flame del paradis – Fuori Concorso qui a Torino 24 e in catalogo per la Mikado – storia di femminilità e vita naturale strappata alle cronache del '600, che parlano di un caso di presunta stregoneria di cui fu vittima una contadinella della Valle del Non, accusata dai compaesani di essere una strega e arsa viva sul rogo, dopo il solito processo basato su superstizione, ignoranza e paura. Storia nota, sulla quale Luciano Emmer riflette in chiave eminentemente figurativa, tralasciando di approfondire i ben noti argomenti storici legati al fenomeno delle streghe, e puntando piuttosto su un istinto che lo porta a ricostruire visivamente la vicenda. Il testo recitato strettamente in dialetto risponde all'esigenza di rievocare un'epoca sulla quale lo sguardo del regista si adagia tenendosi in bilico tra il peso gotico degli interni, che incombono e trattengono le figure, e il senso naturalistico di un ambiente che libera i sentimenti e lo sguardo. Emmer compone ogni inquadratura con una sapienza antica che proviene dalla sua lunga frequentazione della storia dell'arte, ma che riecheggia anche di una certa tradizione cinematografica italiana, cui fa riferimento esplicito anche la colonna sonora di Stelvio Cipriani. Girato in digitale e recitato in dialetto con una semplicità da filodrammatica che Emmer mette in conto alla spesso trascurata tradizione regionalistica del nostro cinema, Le flame del paradis è la vitalissima testimonianza del cinema perpetuo di un "grande vecchio" del nostro cinema.

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