TORINO 24 – "Pavilion Sansho -Uo – The Pavilion Salamandre" di Tominaga Masanori (Concorso Lungometraggi)

Dagli intenti grotteschi e dalla strana genesi produttiva Pavilion Sansho -Uo, si fregia di una comicità fredda, ma superficiale e di una trama che alla ricerca dell'originalità diventa confusa e farraginosa

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Al centro della storia c'è un lucertolone, una salamandra per l'esattezza, e i dubbi circa la sua sopravvivenza di 150 anni di cui la famiglia Ninomiya, che la detiene, favoleggia. Già oggetto di esposizione all'Expo internazionale nel 1867, si tratta di verificare se si tratti dello stesso esemplare. Tobishima, che di mestiere fa il radiologo, è incaricato di accertarlo. Ma la vicenda lo farà incontrare con Azuki di cui si innamorerà.

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Dagli intenti grotteschi e dalla strana genesi produttiva che, stando alle più volte ribadite parole del regista, Pavilion Sansho-Uo, selezionato per il Concorso, è stato concepito pensando a cosa sarebbe successo se oggi avessimo avuto davvero un esemplare di quella salamandra che si credeva estinta in Europa e che, invece, sopravvive ancora in Giappone e se questa fosse stata oggetto di esposizione alla mostra universale.


Senza entrare nei dettagli di questa grottesca e rocambolesca storia dall'originalità a tutti i costi che fa capo alle parole del regista, ci limitiamo a guardare il film e a trarre alcune considerazioni.


La comicità fredda e superficiale che accompagna tutto il film, a parte qualche gustoso intermezzo come quello dei due mafiosi di modello siciliano, non incanta e non trascina lo spettatore. Il susseguirsi di avvenimenti, per lo più di scarso interesse, anziché arricchire la trama di originalità narrativa la rende farraginosa e confusa, tanto che il film, ad un certo punto, non si sa più quale direzione voglia prendere se quella della commedia grottesca o dell'assurdo con il protagonista radiologo impegnato a dare la caccia alla sua futura sposa. Ci aveva avvertiti il regista che il film ad un certo punto avrebbe preso un'altra piega e sarebbe stato come assistere a due film in uno. Ma su entrambe la strade incombe pericolo imminente la noia che ci aggredisce mentre il lucertolone se ne sta lì buono in attesa di migliore sorte.

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