VENEZIA 65 – "We – Wo men", di Huang Wenhai (Orizzonti)

Nella Cina di oggi intellettuali dissidenti discutono del futuro della Cina ragionando su come organizzare il dissenso. We – Wo men del cinese Huang Wenhai, nella sezione Orizzonti, suscita l’interesse per una Cina di cui si parla, ma poco si vede e si conosce il che fa dimenticare qualche riserva sul film.

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Nella Cina di oggi intellettuali dissidenti discutono del futuro della Cina immaginando le possibilità di una nuova Cina. Organizzare il dissenso, dentro o fuori dal partito è il loro interesse precipuo.

We Il film di Huang è un interessante documento filmato sul dissenso e suoi attori principali. In un Paese alla ricerca di una modernità del pensiero e di cui questi intellettuali, alcuni non giovanissimi, costituiscono una frangia della parte più attiva e determinata. Lavorano scrivendo e intervenendo sulla rete, il loro è un dissenso democratico, ma nonostante questo controllato dal partito che riserva loro le intimidazioni e il controllo delle proprie attività. Alcuni sono vittime di espulsioni dal partito comunista e soffrono di un isolazionismo culturale che si percepisce dalle loro parole, dal loro modo di atteggiarsi. In questo Paese così sotto l'occhio dei riflettori, il film di Huang Wenhai accende un riflettore controcorrente illuminando il fuori campo dell'informazione. in questo senso è prezioso e necessario.

Il film è stato selezionato per la sezione veneziana di Orizzonti e l'interesse politico e informativo di un documento del genere, supera qualche riserva relativa alla tenuta di un film in cui la parola è predominante rispetto all’immagine e nel quale la stessa pare solo un supporto per la parola, visti gli strappi alla forma e la disposizione ad una ripresa senza invenzione. Il contesto in cui ha operato il regista cinese forse non offriva grandi opportunità dal punto di vista formale o più semplicemente cinematografico. Va premiato in ogni caso l'impegno e la costanza che gli permesso di realizzare un film attraverso le argomentate discussioni, va ringraziato per queste ragioni il regista per averci offerto uno spaccato di una Cina di cui si parla, ma poco si vede e si conosce. D’altra parte le sue dichiarazioni sono state: Quando sono in gioco questioni di Stato non possiamo stare a guardare. Quasi ignorato nel panorama veneziano ha trovato l’appoggio dei pochi fedelissimi che alla fine gli hanno tributato un sincero e convinto applauso.

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