#Venezia72 – “Senza passione non c’è Mondo”: Equals secondo Drake Doremus, Kristen Stewart e Nicholas Hoult
Un convinto applauso in sala stampa accompagna l’entrata di Drake Doremus, Kristen Stewart e Nicholas Hoult: regista e protagonisti della love story del futuro “Equals”
Un convinto applauso in sala stampa accompagna l’entrata di Drake Doremus, Kristen Stewart e Nicholas Hoult: regista e protagonisti della “love story del futuro” Equals. Ed è proprio sul concetto di futuro che Doremus si è più soffermato nelle risposte, chiarendo subito che questa “è solo la mia versione di futuro, anche un po’ fanciullesca, un po’ zen. Non lo chiamerei però un futuro distopico, quanto utopico. Capisco che molte domande siano sul concetto di Futuro possibile. Ma in fondo per me non è mai stato questo il punto centrale del film, io volevo solo girare una storia d’amore universale, potenzialmente ambientabile in tutte le epoche.”
Immancabile, ovviamente, un accenno ai referenti del film (sin troppo chiari) a cui Doremus non si sottrae: “ho letto molti libri e visto molti film di fantascienza. Certo. Partendo da Blade Runner e 2001 ovviamente. Per quanto riguarda Shakespeare invece…beh…è esattamente quello che cercavo: riconnettermi a quel tipo di carnalità e di passione che sfida il tempo, in una profondità del dramma che non ha epoche”. Interessante spunto, questo, avvalorato nel film da almeno una suggestione palese a Romeo e Giulietta, e su questo intervengono anche i due attori. Kristen Stewart dice: “per me il riferimento a Shakespeare è più ideale che letterale: ossia noi mettiamo in scena un’amore impossibile. Due ragazzi che si amano profondamente e non dovrebbero, sacrificando tutto per qualcosa di più grande. Questa è in fondo la stella polare che ci ha guidato nel film: che mondo sarebbe senza emozione? Semplicemente, per me, se non c’è passione non c’è Mondo”. Nicholas Hoult aggiunge:”leggendo la sceneggiatura la prima volta era facile focalizzarsi sulla fantascienza. Gli scenari futuribili, farsi domande su questo o su quell’altro aspetto. Poi però rileggendola mi sono accorto che si va molto oltre, e che alla fine il sentimento di questi due ragazzi è l’unica cosa su cui si regge il film.”
Più di un giornalista ha notato l’innegabile assonanza con Like Crazy, tanto da spingersi a domandare se questo Equals non ne fosse una ideale versione fantascientifica. Doremus è divertito dal paragone: “diciamo che Like Crazy era molto proiettato al presente…mentre questo racconta e si proietta al possibile futuro, del nostro mondo e di queste due persone. In questo sono diversi i due film”. A chi gli chiede del particolare set, poi, è curioso sapere che “abbiamo per lo più girato in Giappone, cosa che ci ha molto facilitato il compito, visto che l’armonia del paesaggio e della vita giapponese aiutava a creare il giusto mood”.