#Venezia79 – White Noise. Incontro con Noah Baumbach e il cast
White Noise è il film di apertura e in concorso di #Venezia79. All’incontro con la stampa intervengono il regista, insieme a Greta Gerwing, Adam Driver, Jodie Turner-Smith e Don Cheadle
White Noise è il film d’apertura ed in concorso a #Venezia79. Alla conferenza stampa intervengono il regista e sceneggiatore Noah Baumbach, il produttore David Heyman e gli attori, Greta Gerwing, Adam Driver, Jodie Turner-Smith e Don Cheadle.
L’incontro inizia con una domanda che nasce spontanea vedendo il film, quanto il linguaggio registico di Baumbach combaci perfettamente con il linguaggio di DeLillo:
“La rilettura del romanzo ha coinciso con la pandemia e non riuscivo a credere quanto fosse rilevante. Quello che stava accadendo era in sintonia con quello che succedeva nel romanzo. Allo stesso tempo mi rendevo conto che il linguaggio di DeLillo era molto simile al mio linguaggio registico.”
L’intervista prosegue su un altro punto molto importate ed attuale, ovvero come riceviamo le informazioni, da chi le riceviamo, nel film sono i media, la famiglia, gli insegnati, e cosa facciamo di queste informazioni.
Baumbach risponde citando una frase del film: “La famiglia è la culla di ogni disinformazione” , si tratta di “una cosa che vediamo in tutte le famiglie, come ricamiamo le storie che raccontiamo sulla nostra famiglia, questa è una cosa che vediamo molto in America. Tutto il tema che vediamo raccontato attraverso i figli, che ha molto a che fare con il linguaggio, è una cosa che mi affascina molto. Credo che il film sia tutto incentrato su come noi ci inventiamo piani e strategie per tenere lontano il pericolo e la morte. Ogni tanto la morte arriva e non sappiamo come reagire, guardiamo la televisione, quelli nella macchina vicino a noi e non sappiamo dire se è vero pericolo o no. Poi succede che il pericolo passa e torniamo ai nostri rituali, alla spesa al supermercato, però abbiamo visto una cosa diversa un attimo prima. Quello che ho visto nel romanzo di DeLillo, che poi c’è nel film, è un’opportunità per la famiglia di riavvicinarsi, di guardarsi dentro ed essere più vicini.”
I suoni e la musica contribuiscono molto alla resa del film:
“Nei romanzi di Delillo viene presa la cultura pop e viene trasformata, non solo in descrizione, ma anche in dialogo. Noi abbiamo cercato come questo si potesse trasformare in linguaggio cinematografico guardando al romanzo, ovvero a cosa DeLillo aveva prestato più attenzione. Ogni attore aveva un microfono singolo oltre al microfono generale. In alcuni casi do la possibilità allo spettatore di ascoltare una cosa piuttosto che un’altra, altre volte ti faccio scegliere. Questa scelta l’abbiamo utilizzata anche dal punto di vista visivo. Il film è girato con una 35 millimetri, come alcuni miei film preferiti degli anni Ottanta, così si possono fare prospettive molto più ampie. Quando inquadri la prospettiva ampia del supermercato vedi molti colori rispetto a quando entri dentro l’inquadratura di ogni singola scatola. È una cosa a cui ho prestato attenzione in tutto il film.”
Prosegue il regista rimanendo sempre sul tema della contemporaneità del suo film: “questo è un film sulla cultura americana, io ero un ragazzo in quegli anni, per me è stato un periodo molto formativo. Di base quello che è stato creato in quegli anni è un linguaggio. A De Palma hanno posto la stessa domanda per il film Vestito per uccidere, dicendo che aveva utilizzato un’inquadratura alla Hitchcock, lui rispose che Hitchcock ha creato un linguaggio che noi possiamo usare, per me è stata la stessa cosa con i film degli anni Ottanta.”
White Noise sarà distribuito da Netflix.