11/4/2007 – I figli di Pasolini

Ancora disponibile in edicola il Nocturno Dossier n.56: "Decameroticus – Guida al cinema Boccaccesco italiano"

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Ricordiamo ai lettori che in edicola è ancora disponibile il Dossier n. 56 allegato al numero di marzo di Nocturno, la rivista di cinema di Manlio Gomarasca e Davide Pulici (numero focalizzato principalmente su Ghost Rider, il film Marvel con Nicolas Cage, Saw III, e Guida per riconoscere i tuoi santi di Dito Montiel). Il curioso fascicolo porta il nome di  Decameroticus: Guida al cinema boccaccesco italiano, e si occupa di quella "produzione seriale di pellicole", una cinquantina in totale, uscite nel giro di due/tre stagioni (tra 1972 e il '73, con qualche tarda propaggine che arriva nelle sale nel '75), e derivate come moto principe dalla Trilogia della Vita pasoliniana; cioè, via via, dal Decameron, dai Racconti di Canterbury e da Il fiore delle Mille e una notte. Si tratta di un fenomeno prettamente italiano, esportato poi un po' in tutto il mondo – i film erano venduti in Inghilterra, in Francia, in Germania, taluni raggiunsero persino l'America. Rientra in una visione molto idealistica e geometrica della storia del cinema, trovare per i Decamerotici antecedenti meno immediati, nella forma e nel tempo, rispetto al/ai film di Pier Paolo Pasolini. Si scrive e si è scritto spesso, ad esempio, che negli anni Sessanta più di una pellicola fu preveggente del nuovo genere. I due Brancaleoni di Monicelli, L'arcidiavolo, Le piacevoli notti, Una vergine per il principe, La cintura di castità. Tutto verissimo in astratto, ma assai meno plausibile quando si passa a guardare i Decamerotici e i nomi di chi li ha prodotti, di chi li ha girati e di chi li ha scritti. Il Decamerotico riconosce nei quattro miliardi e mezzo incassati dal Decameron di Pasolini l'unico impulso al proprio essere. Che poi, a dir vero, il precipitato pasoliniano nei nuovi film si riduce all'ambientazione e ai costumi medievaleggianti e all'uso disinvolto del nudo (solo femminile, perché quello maschile è aborrito, a differenza del modello). Cioé, la sola vernice, che era evidentemente ciò che il grosso pubblico aveva recepito del Decameron e tornava a cercare nelle imitazioni. Il Nocturno Dossier n.56: guida al cinema boccaccesco italiano, è a cura di Davide Pulici. (S.S.)

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