11th eDIT FILMAKER'S FESTIVAL – Schegge visive in abito da sera

Francoforte_sul_MenoLe luci basse, lo schermo dietro il palco omaggia l’appena scomparso Paul Newman con una sobria foto, il brusio della gente sottolinea gli ultimi minuti prima dell’inizio dello show. Il cinema come arte totalizzante,  esplosione di talenti votati al culto dell’immagine, punto nevralgico d’incontro tra forme colori e suoni, in una serata pensata appositamente per far parlare di sé

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Francoforte_sul_MenoVerrebbe da chiedersi dove fossero tutti prima di stasera. Forse a godersi la giornata festiva inaspettatamente illuminata da un radioso sole autunnale. Forse a trascorrere del tempo tra le mura di casa senza lo stress degli impegni di lavoro, chissà. Il pubblico dell’eDIT FILMAKER’S FESTIVAL ingombra inaspettatamente l’enorme sala messa a disposizione dal Cinestar Metropolis di Francoforte per il Gala d’apertura della manifestazione, dopo aver disertato le proiezioni in programma per il primo giorno di festival. Ragazze in eleganti abiti lunghi o corti prendono posto accompagnate da impeccabili gentleman in giacca e cravatta. Le luci basse, lo schermo dietro il palco omaggia l’appena scomparso Paul Newman con una sobria foto, il brusio della gente sottolinea gli ultimi minuti prima dell’inizio dello show. Ed eccola, Birte Karalus, giornalista e moderatrice della TV tedesca, solcare il palco e dare il via ai discorsi ufficiali del caso. Dopo Boris Rhein, vice sindaco della città di Francoforte, è Silke Lautenschläger, ministro degli Affari Sociali dell’Assia, a prendere la parola di fronte alla sala gremita. Tratto comune dei due interventi (tenuti in lingua tedesca senza traduzione per gli ospiti internazionali

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
Barbara_Bucholz), il tono e il contenuto autocelebrativi che hanno nell’orgoglio la loro continua fonte di alimentazione, motivato dai traguardi raggiunti da un festival in continua espansione, finestra aperta sul mondo poco noto della post-produzione, già punto di riferimento per chi il cinema lo fa e per chi lo ama, per chi, pur non dimenticando il passato, riconosce l’importanza della rivoluzione digitale in fieri ed è pronto a lanciarsi nel futuro. È proprio la continuità allora, il flusso temporale che attraversa decenni di storia del cinema visto come arte totalizzante, esplosione di talenti votati al culto dell’immagine, punto nevralgico d’incontro tra forme colori e suoni, ad essere protagonista del festival, in una serata pensata appositamente per far parlare di sé. Ha lo stesso sapore l’esibizione musicale di Barbara Bucholz, musicista poliedrica che diventa un tutt’uno con lo strumento, il theremin, agitandosi sinuosamente sul palco per dare voce alle creazioni visive di Pedda Borowski, in un intreccio reciproco di suggestioni e sensazioni live. Passano sullo schermo le immagini degli 8 finalisti dell’eDward, il concorso a tema per giovani filmaker, quest’anno incentrato sul tanto attuale global warming e che vede il podio occupato da filmati brevissimi, essenziali, diretti. Tutto procede Giuseppe_RotunnoAnne_V._Coatescome previsto, in un susseguirsi di commenti di rito, premi consegnati e mini interviste ai vincitori. Poi, il grande schermo si accende e inghiotte la sala. Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Satyricon, Roma, La città delle donne (rigorosamente doppiati in tedesco!). Una sequenza di spezzoni che fermano il tempo, ricordando senza troppe parole che è il cinema il vero protagonista a Francoforte. Quello di Giuseppe Rotunno, che riceve il premio appena nato della IMAGO, ringrazia e va via, per cedere il posto ad Anne V. Coates, insignita dello Special Achievement Award. Per lei fanno la loro apparizione Steven Soderbergh, Clint Eastwood, Wolfgang Petersen, lo sguardo incorniciato dallo schermo, le necessarie congratulazioni. Fanno capolino tra una scena e l’altra di Nel centro del mirino, come fossero le interviste extra di un dvd (che lo fossero davvero?), ricche di curiosità sulla lavorazione del film, sul lavoro certosino di Anne V. Coates, sulle abitudini recitative di Clint. E poi ancora Lawrence d’Arabia, Erin Brokovich, Out of Sight. Una sequenza dopo l’altra, senza interruzioni, solo immagini. Poi la Coates guadagna il palco, legge il suo discorso e tutto si chiude in un batter d’occhio, come si dovesse far posto al programma televisivo della seguente fascia oraria. Esigenze di spettacolo, di palinsesto. Spettacolo finito, prego guadagnare l’uscita per gustare il rinfresco.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array