E' l'evento che, appena annunciato, già spaventa, incuriosisce, genera attese, si candida all'esportabilità e desta le preoccupazioni della Mostra di Venezia per una pericolosa vicinanza temporale. Dal 13 al 21 ottobre 2006, queste le date ufficiali in programma, dovremo aspettarci molto, molto rumore. La "Festa di Roma" o meglio "Cinema, la Festa Internazionale di Roma" è stata presentata in quel di rue des Archives a Parigi, nell'atelier di Renzo Piano. Il grande architetto ha creato il logo della manifestazione, un logo da riprodurre in diciotto colori diversi da destinare ai vari appuntamenti in cartellone: la sagoma dell'Auditorium, l'altra "creatura" di Piano che ospiterà l'evento, trainata da due "pizze" cinematografiche a dare l'effetto delle ruote di una bici o di un bolide da F1. Nelle intenzioni dichiarate un forte messaggio di movimento, dinamicità e innovazione. "Adoro il cinema perché ha il potere di passarti addosso e segnarti indelebilmente", dichiara Piano che annuncia tra l'altro l'adeguamento acustico delle sale dell'Auditorium alle proiezioni. "L'idea che il Parco della Musica diventi epicentro del cinema mi riempie di gioia", continua l'architetto, "mi fa pensare a Berlino dove, dopo la caduta del Muro,  abbiamo ricostruito Postdamerplatz, che ospita il festival e siamo riusciti a intitolare a Marlene Dietrich". Dovrà essere una manifestazione dal taglio fortemente cultural-popolare sulla scia nostalgica della Massenzio che fu. Ai film per cinefili ricercati si preferirà "un cinema per tutti", garantiscono all'unisono il direttore generale Giorgio Gosetti e Mario Sesti, coordinatore del Comitato Scientifico.

Fortemente voluta dal sindaco di Roma Walter Veltroni (presidente del comitato di fondazione), la Festa celebrerà ottanta film, con due soli premi decisi da una giuria popolare. Altri punti fondanti saranno la valorizzazione della figura dell'attore rispetto a quella del regista, le conferenze aperte al pubblico negando di fatto l'esclusiva alla stampa che si vedrà negate anche le classiche proiezioni esclusive, con lo scopo dichiarato di avvicinare i giornalisti agli umori del pubblico. Grazie all'interesse degli sponsor i nove milioni di euro non saranno di provenienza statale. L'amministratore delegato Carlo Fuortes manifesta il suo orgoglio: "A differenza di Venezia, noi non dovremo tremare per gli eventuali tagli al Fus. I soldi verranno da Camera di Commercio, Comune, Provincia, Regione, altri sponsor, incassi". Goffredo Bettini, presidente di Musica per Roma, illustra le cinque sezioni in cui sarà strutturata la Festa e dichiara: "Sarà un grande evento collettivo destinato ad avvicinare il cinema alla gente, a rendere meno sacrale la funzione del regista, a far conoscere i mestieri che gravitano intorno a un film. All'insegna della gioia e senza il carattere ansiogeno di molti festival. E nel nome della multifunzionalità dell'Auditorium". Le cinque sezioni saranno: Premiere, curata da Piera Detassis, con nove anteprime alla presenza di registi ed interpreti; Il lavoro dell'attore, curata da Mario Sesti, omaggio in 20 film ad un grande attore vivente (si partirà probabilmente con una star statunitense); Competizione, 14 film inediti, giudicati da 50 spettatori che saranno coordinati da una personalità internazionale (si sta trattando con Bernardo Bertolucci); Cinema eccetera, linguaggi "altri" come videoclip e videogame; Alice nella città, sezione curata da Gianluca Giannelli e dedicata a bambini e adolescenti. E ancora seminari, incontri ed eventi vari. Tra gli altri una rassegna sull'Actor's Studio che vedrà la partecipazione straordinaria di Robert De Niro.  (p.t.)     

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