"Alla ricerca di Nemo", di Lee Unkrich e Andrew Stanton
La Pixar ha scelto Alla ricerca di Nemo per iniziare la rivisitazione 3D della sua filmografia. La decisione potrebbe risalire a motivazioni commerciali, ma è anche vero che il film rappresenta un'acquisizione che poi ha fatto da base per le sfide successive. Alla ricerca di Nemo ridefinisce gli spazi nella nuova percezione dell'animazione digitale, le aggiorna ai rovesciamenti dei luoghi comuni dell'intreccio e li ancora alla tradizione disneyana. E' una sintesi perfetta dei valori dello studio di Emeryville che si rinnova alla luce della stereoscopia.
La domanda che bisognerebbe farsi sulla prima riedizione 3D della Pixar è la motivazione che ha spinto lo studio di Emeryville a scegliere Alla ricerca di Nemo. La risposta potrebbe essere di natura puramente commerciale: il film di Lee Unkrich e Andrew Stanton è rimasto per anni il suo migliore incasso internazionale, prima di essere superato nel 2010 da Toy Story 3. Tuttavia, la questione resterebbe ancora parzialmente insoluta: non si può sottovalutare il fatto che Alla ricerca di Nemo fosse la migliore opzione possibile per cercare di rivisitare la precedente filmografia della Pixar sotto la nuova luce della stereoscopia. All'epoca il film rappresentava un ulteriore salto di qualità nella ricerca visiva di John Lasseter e dei suoi compagni: la loro capacità di muoversi progressivamente verso nuove sfide è una delle spiegazioni della continuità del loro successo ma Alla ricerca di Nemo può essere considerato come l'acquisizione di una base permanente dalla quale ripartire per le imprese successive. L'idea pixariana di un mondo quotidiano alternativo è una caratteristica comune a tutte le loro produzioni e il loro primo cortometraggio ne è già una prova: Luxo Jr. dava vita attraverso il dono di un ingenuo sentimentalismo a due oggetti ordinari come una lampada da tavolo e ad una pallina… Alla ricerca di Nemo ridefinisce l'oceano non solo attraverso l'inedita cornice dell'animazione digitale ma anche per mezzo di un azzeccato rovesciamento dei luoghi comuni, come dimostrano i conflitti etici degli squali, l'antipatia verso la vanità dei delfini e la filosofia da surfers delle tartarughe marine… E' altrettanto chiaro come il lavoro più originale e distintivo sia dedicato allo spazio domestico e familiare dell'acquario e ad un nuovo profilo della sua identità. La vasca si anima ed intreccia i suoi fili di amicizia e di solidarietà non appena la presenza estranea delle persone si eclissa: proprio come nella stanza dei giochi di Toy Story. Il mondo della Pixar è un mondo di oggetti e di animali ma non è quasi mai un mondo di uomini: il rapporto tra i personaggi e gli individui è condizionato
Titolo originale: Finding Nemo 3D
Regia: Lee Unkrich e Andrew Stanton
Interpreti (voci italiane): Alex Polidori, Luca Zingaretti, Carla Signoris, Angelo Nicotra, Massimo Corvo, Silvia Pepitoni
Origine: USA, 2012
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Durata: 100'