"Baby Love", di Vincent Garenq

baby loveSuccesso commerciale in Francia, Baby Love è tutto quello che ci si può aspettare da una commedia politicamente corretta che affronta un tema delicato e scottante come quello delle famiglie omoparentali. Lo sguardo del regista è delicato e garbatamente ironico, ma ben deciso a non sovvertire e a non mettere in crisi le regole di un gioco convenzionalmente “diverso”.

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baby loveEmmanuel e Philippe sono una coppia perfetta: belli, colti, entrambi professionisti e benestanti, hanno molti amici  e una bella casa. E sono gay. Le cose precipitano quando Emmanuel, pediatra e da sempre desideroso di avere dei bambini, decide di diventare padre, malgrado il parere negativo del compagno. L’ incontro casuale con una bella e intelligente ragazza argentina senza permesso di soggiorno arriva al momento giusto. Fina sarà la madre del bambino di Philippe ed Emmanuel, mentre quest’ultimo la sposerà per farle avere la cittadinanza francese. Tutto sembra pianificato per il meglio, ma nessuno dei tre ha in realtà fatto i conti con l’imprevedibilità dei sentimenti e dell’ amore, la cui esplosione metterà alla prova il “piano perfetto”.

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Successo commerciale in Francia, Baby Love è tutto quello che ci si può aspettare da una commedia politicamente corretta che affronta un tema delicato e scottante come quello delle famiglie omoparentali.

Garbato, gentile, educato, elegantemente ottimista. Vincent Garenq ha lavorato a lungo in televisione e si vede. Il dilemma etico e politico e insieme quello personale degli individui vengono abilmente impacchettati in un involucro perfettamente coprente, che li rende pressoché inesistenti. Lo fa con enorme abilità, e riesce quasi ad evocare una profondità inesistente. Il successo del film sta proprio in questo, nella simulazione di un discorso in realtà offuscato da una patina di raffinata superficialità.

Ambientato nella Belleville malaussèniana priva però di un reale riscontro umano (il film è girato quasi tutto in interni), Baby Love è un classico esempio di commedia europea radical-chic. Rassicurante perché non sovverte mai, neanche quando finge di farlo, le “regole del gioco”. Ben recitata, ben sceneggiata e “arredata” con gusto, sia nel senso letterario del termine che in quello figurato, grazie alla presenza di ottimi attori, tra cui i tre protagonisti Lambert Wilson, Pilàr Lopez De Ayala e Pascàl Elbè spiccano notevolmente.

La sua forza è la sua stessa superficialità, che permette al regista di registrare in modo quasi indolore persino la crudeltà infinita dell’ amore non corrisposto di Manu verso Fina, dell’ egoismo cieco e  autoreferenziale della coppia omosessuale. Ma Garenq è, ancora una volta, troppo furbo e attento per lasciarsi andare ad uno sguardo misogino, e la scena finale ricopre di zuccherosa armonia la riconciliazione definitiva.

 

Titolo originale: Comme les autres

Regia: Vincent Garenq

Interpreti: Lambert Wilson, Pascal Elbé, Anne Brochet, Andrée Damant, Florence Darel, Marc Duret, Pilar López De Ayala

Distribuzione: Archibald Enterprise Film

Durata: 90 Min

Origine: Francia 2008

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