Si prospetta un programma variegato e completo, quello della Berlinale 2016, e entro la metà di gennaio sarà conclusa la selezione dei 32 film di finzione e 18 documentari che fanno parte della sezione Panorama. 

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Tre film provenienti dall’Inghilterra proporranno sofisticate declinazioni del genere: John Michael McDonagh torna a Berlino con una satira mordente su due “poliziotti sfigati”, ambientata in New Mexico intitolata War on Everyone, con Alexander Skarsgård, Michael Peña, Theo James e Tessa Thompson.

L’opera prima di Omer Fast, Remainder, è un lavoro fantasioso e particolare: dopo aver ricevuto un enorme risarcimento per un incidente, la protagonista crea un universo urbano parallelo con la speranza di recuperare le lacune della sua memoria. The Ones Below, di David Farr, che descrive il bisogno di un nucleo familiare, talmente desiderato da non risparmiare spargimenti di sangue per ottenerlo. Dopo i successi dei precedenti Ballad of Jack and Rose, e The Private Lives of Pippa Lee, Rebecca Miller torna a Berlino con Maggie’s Plan, con come protagonista la star di Frances Ha Greta Gerwig e una superba Julianne Moore insieme a Ethan Hawke, che ironizzano sul bisogno di coppia e di maternità ad ogni costo.

Olivier Ducastel e Jacques Martineau tornano dopo il successo di The Perfect Guy (Competition 1998). Specialisti nel ritrarre personaggi maschili che superano i cliché, i due presentano quest’anno Théo et Hugo dans le même bateau (Paris 05:59). Bouli Lanners torna a Berlino dopo aver presentato Ultranova nel 2005, con un western dai toni dark intitolato Les Premiers, les Derniers (The First, the Last). 

On the Other Side di Croat Zrinko Ogresta il passato recente di Balcani si insinua nel presente per rimettere in discussione il passato politico della regione. Nel film di debutto dei registi Tomáš Weinreb e Petr Kazka Jà, Olga Hepnarovà (I, Olga Hepnarovà), una giovane donna sfugge da un contesto fortemente oppressivo. 

Udi Aloni, “enfant terrible” del cinema israeliano, si sofferma di nuovo sul ruolo di Israele nella complessa co-esistenza con la Palestina nel suo film Junction 48, dove mostra come gli adolescenti israeliani abbiano ancora voglia di dire la loro, e di farlo tramite il rap. Il secondo film arabo-israeliano del festival è Sufato Chol (Sand Storm), si Elite Zexer, che mostra la vita di una famiglia di Beduini nel deserto israeliano. Hicham Lasri, il regista marocchino che aveva provocato reazioni entusiastiche alla passata edizione del festival con The Sea Is Behind, presenta Starve Your Dog, con già tante aspettative.

Nakom, di Kelly Daniela Norris e TW Pittman, è il primo film del Ghana presentato al festival, che racconta le vicende di un giovane medico che si sposta dal suo villaggio per lavorare nella capitale.

Per la sezione Documentari sarà presentato Don’t Blink – Robert Frank di Laura Israel, un ritratto del fotografo e cineasta, della sua vita a New York e suoi incontri con William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Ed Lachman, with music by Lou Reed, Patti Smith. I rumeni Livia Ungur e Sherng-Lee Huang presentano Hotel Dallas, che approfondisce l’influenza delle serie TV sulla società rumena.

Per la Teddy Award, la sezione dedicata al cinema LGBTIQ, saranno mostrati 16 titoli, tra i quali ci sarà la proiezione speciale del film restaurato Different from the Others (1919), di Richard Oswald, primo film della storia del cinema dedicato alla tematica gay. Gli altri film della sezione Teddy saranno 1 Berlin Harlem (Germania 1974) di Lothar Lambert e  Wolfram Zobus e Before Stonewall (USA 1984) di  Greta Schiller, Robert Rosenberg.

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