Un'invincibile guerriero del terzo secolo a.C. assoldato come guardia del corpo da un re orientale è così diverso dal cavaliere per eccellenza della tavola rotonda? Pare proprio di no per gli spettatori, che non hanno avuto problemi a strapparre di mano lo scettro della vetta di classifica all'Artù di Fuqua consegnandolo nelle altrettanto abili mani di Senza Nome, al secolo Jet Li, protagonista dell'ultimo film di Yimou. Sorprende negativamente, invece, l'Almodovar di La mala educatión che esordisce con uno striminzito quarto posto, mentre l'Italia si difende assai bene con la commedia-gialla di Ferrario Se devo essere sincera, sicuramente premiata per la strabordante ironia di Luciana Littizzetto più che per la regia del regista lombardo, capace di tenere dietro di sé i colleghi statunitensi parimenti esordienti Hellboy, ennesimo fumetto che "cambia pelle" e muta in pellicola e il melanconico Una canzone per Bobby Long, forte del duo Travolta-Johansson che si deve accontentare solo del fondo-classifica.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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