Il 15 aprile scorso la Corte di Assise di Torino ha riconosciuto l'omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo alla Thyssenkrupp. L'amministratore delegato dell'azienda, Herald Espenhahn, è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione. "E' una sentenza storica e personalmente mi fa venire i brividi, perché mi fa pensare che ogni tanto anche il mio lavoro può servire a qualcosa". Mimmo Calopresti commenta in questo modo la sentenza sulla Thyssen in una intervista a 'La Repubblica'. Il regista, nel 2008, nel docu-film La fabbrica dei tedeschi, ha raccontato la tragedia della Thyssenkrupp. Per Calopresti, la sentenza emessa ieri sera "è storica perché stabilisce con chiarezza che viene prima la vita di chi lavora e poi il profitto. Perché individua nella gerarchia del lavoro una responsabilità precisa,la volontà di risparmiare sulla sicurezza ammettendo il rischio di sacrificare delle vite. E anche perché ribalta l'accusa che i legali della Thyssen hanno cercato di fare passare, che cioé quanto é successo fosse colpa degli operai". Secondo il regista, figlio di un operaio e cresciuto a Torino, la sentenza "è storica al di là dell'ammontare della condanna o del significato che essa ha sul piano umano per il condannato". (fonte: Libero News)

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