Cinema Ritrovato 2022 – Un inizio ritrovato

Arrivato alla sua 36esima edizione, Il Cinema Ritrovato affronta il 2022 come un nuovo inizio, occasione di rinascita per riprendere un discorso e, allo stesso tempo, rilanciarsi. Il nostro racconto

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Nonostante sia arrivato alla sua trentaseiesima edizione, Il Cinema Ritrovato affronta il 2022 come un nuovo inizio, un’occasione di rinascita totale. Da un lato gli organizzatori vogliono riprendere un discorso programmatico ostacolato violentemente dalla pandemia, e dall’altro preme la necessità di rilanciarsi in un mondo cinematografico che, per forza di cose, non è più come prima. In questi anni pandemici il direttore Gian Luca Farinelli e il team di professionisti della Cineteca di Bologna non si sono certo fermati o arresi. Anzi, negli ultimi anni hanno confezionato, contro ostacoli e problemi, due edizioni salvifiche, boccate d’aria e di poesia nel grande disagio e dolore sociale che è stato il mondo con il Covid. Come abbiamo raccontato nelle edizioni 2020 e 2021, il Cinema Ritrovato ha affrontato (e ha fatto affrontare) la crisi sanitaria con coraggio, lanciando al proprio pubblico vere e proprie ancore di felicità, come le meravigliose programmazioni a Piazza Maggiore o le proiezioni con cui ha impreziosito le sale della Cineteca e della città.

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E’ evidente, però, che il 2022 sia qualcosa di diverso dal passato, un “inizio ritrovato” da vivere con una nuova consapevolezza e un entusiasmo riscoperto. Via le mascherine, i posti scaglionati, le proiezioni limitate e i metri di distanziamento, il Cinema Ritrovato si immerge nuovamente nella dimensione che gli è propria, in quell’atmosfera viva, torrenziale e gaudente, fatta di cinefilia e spettacolo, che ne è stata l’anima negli ultimi trent’anni. Bologna in questi giorni di fine giugno, in un inizio estate apocalittico, si è riempita di Cinema e di vita, in un format profondamente emiliano dove il tragitto per le proiezioni tra l’Arlecchino e il Jolly costringe almeno a una tappa da Bertino per un piatto di lasagne e la sua proverbiale zuppa inglese, dove la fila davanti al cinema Europa al Pratello va fatta obbligatoriamente con un cocktail in mano (a qualsiasi orario!), dove le proiezioni in Piazza Maggiore finalmente sono tornate oceaniche, costringendo i ritardatari a godersi il cinema sotto le stelle sulla scalinata di San Petronio.

Bologna, come in pochi altri festival di Cinema, è parte integrante e necessaria dell’esperienza. La città non si tira indietro dal donare tutti i suoi vizi e le sue gioie al cinefilo in cerca di film “restaurati e ritrovati”. Diventa così impossibile scindere la proiezione dal contesto, il film dalla sala, il cinema dal quartiere, in un percorso cinematografico che è anche itinerario gasto-etno-socio-culturale. La programmazione del Ritrovato, mai come quest’anno, cavalca perfettamente questa simbiosi. Se è doveroso scoprire le opere d’arte mute secolari o immergersi nelle lezioni di cinema in quel tempio sacro che è la Cineteca, altrettanto esilarante è attraversare il fiume di vita che scorre nel Pratello, il centro della vita universitaria della Città, per ritrovarsi nel piccolo cinema Europa. E’ qui, una delle sale dove il Ritrovato è nato oltre trent’anni fa, che è organizzata una rassegna extreme, una sorta di programma parallelo dove il Lynch di Fuoco cammina con me e l’Argento di Tenebre si alterna al restauro del delirante Invaders from Mars e a quello piccante di Gola Profonda.

Anche nei suoi sentieri più tradizionali, fatto da retrospettive e proiezioni, il Cinema Ritrovato ha scelto di ribadire la sua voglia di vivere.  In un lunghissimo trionfo sulla Morte rappresentato da un’infinita di segni cinematografici le giornate del Cinema Ritrovato 2022 hanno stravolto centinaia di appassionati, forse disabituati ad essere attraversati da così tante storie. Dal cinema vagabondo di generi Hugo Fregonese, maestro misconosciuto di dimenticati capolavori, alla carriera multiforme di Peter Lorre, dai passi di danza di Gene Kelly in Ballando sotto la pioggia allo sguardo languido di Lauren Bacall in Come le foglie al vento dal sorriso totale e eterno di Sophia Loren alla follia dei Blues Brothers, il Ritrovato (e tutti colori che ogni anno lavorano per realizzarlo) mai come quest’anno, ha urlato in ogni film selezionato, in ogni restauro scelto o realizzato, in ogni proiezione organizzata la propria storia, la propria missione e, soprattutto, il proprio futuro. Perché in questi tempi cupi venire a Bologna ci ha ricordarsi che per quanto dolore possa infliggere e per quanto terrore possa suscitare il Male (rappresentato da Nosferatu, protagonista di una delle proiezioni in piazza più commovente e partecipata) ci sarà sempre un raggio di sole che lo farà scomparire, aprendoci ad un domani (non solo cinematografico) di speranza.

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