Dive, di Aldo Iuliano

Corto interessante con qualche sospetto di manierismo. Due giovani trascorrono ore liete su una spiaggia isolata, ma presto la loro pace sarà violentemente interrotta. VENEZIA80. Orizzonti

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Due adolescenti arrivano su una spiaggia isolata per dimenticare il mondo che li circonda e passare del tempo insieme. Una storia di amicizia, forse di amore, certamente di sfida, di coraggio. Un tuffo in un futuro incerto. Con il mare mosso, ad un certo punto lui mette una canzone da cellulare, è un pezzo dei Ricchi e Poveri. Entrambi si mettono a ballare e pensano di farsi un bagno, nonostante sembri chiaro, dall’abbigliamento dei protagonisti e dal cielo plumbeo, non ci si trovi in estate. Tutto sembra raccontare una bella giornata vissuta tra sguardi di complicità sentimentale. Intorno a loro presto però la situazione cambia, trasformandosi in un inferno. Il regista e fumettista calabrese Aldo Iuliano gira un cortometraggio di impatto visivo, soprattutto la scena girata sott’acqua, e lascia che ci si immerga nei sentimenti più innocenti, abbracciando una certa esperienza comune. Sembra evidente il desiderio dell’autore nel riaccendere quel desiderio di cercare il contatto umano.

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Dive vanta la fotografia di Daniele Ciprì, già collaboratore in lavori precedenti del regista (nel 2022 gira il suo unico lungometraggio, Space Monkeys), il quale conferma ancora una volta il suo talento, premiato in passato con il Globo d’Oro nel 2017 per il corto Penalty e con il premio Siae al 74esimo Festival di Venezia per I love Gai. Lavoro lieve e dolente che riesce, anche grazie agli interpreti, a creare un’atmosfera di sospensione dal mondo circostante, ma non tarderà a mostrarsi con tutta la sua veemente violenza. Sicuramente però la forza del corto sta soprattutto negli aspetti cromatici delle immagini e nelle inquadrature sempre esteticamente pregevoli. Si potrebbe avere qualche riserva sull’eccessiva cura formale che non libererebbe del tutto la sfera emotiva e potrebbe lasciare al nostro sguardo una sensazione pervasiva di manierismo. Nonostante questa plausibile “obiezione”, resta sempre un piacevole e convincente lavoro.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2
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Il voto dei lettori
3.67 (3 voti)
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