Edgar Reitz: Uno sguardo fatto di tempo, il libro dedicato al regista di Heimat

Il regista tedesco è al centro di un’opera che narra la sua carriera in maniera estremamente dettagliata, focalizzandosi sia sulla famosa serie di film da lui ideata, sia sui suoi lavori meno noti.

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“Il ricordare è un atto creativo” si legge sulla quarta di copertina di Edgar Reitz: Uno sguardo fatto di tempo. Le parole del cineasta esprimono in maniera chiara quella che da sempre è la sua poetica, sublimata con il famoso e acclamato Heimat, film in 11 episodi (per una durata totale di 924 minuti) del 1984 che ha dato vita ad una vera e propria saga di fama internazionale. Il titolo prende spunto da una parola intraducibile in lingua italiana, che però esprime un concetto a metà fra “casa” e “luogo natio”. Una monumentale operazione registica, mossa dall’intento di narrare la storia della nazione tedesca attraverso la vita di vari personaggi sullo sfondo di una Germania che si evolve dal 1919 al 1982. L’enorme successo, conseguente anche alla proiezione del film alla 41esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, ha portato Reitz a girare anche un secondo e un terzo Heimat, rispettivamente nel 1992 e nel 2004. Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza sono 13 episodi che superano le 25 ore, dedicati all’esperienza di studente a Monaco di Hermann Simon, comprendente gli anni che vanno dal 1960 al 1970. Il terzo, in sei episodi (11 ore e 39 minuti), anni che vanno dal 1989 al 2000, ambientati nella località immaginaria di Schabbach.

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Alla saga di Heimat appartengono anche altri 3 film. Storie dai villaggi dell’Hunsrück documentario del 1981 realizzato da Reitz durante la pre-produzione di Heimat, che rappresenta una sorta di prologo. L’epilogo è invece Heimat-Fragmente: Die Frauen del 2006, girato in un unico episodio della durata di 2 ore e 26, incentrato su Lulu Simon, attraverso la quale si ripercorre tutta la saga dando molto spazio alle figure femminili. Infine l’ultimo approccio di Reitz ad Heimat è del 2013, L’altra Heimat – Cronaca di un sognoincentrato su due fratelli che vogliono andare via dal villaggio di Schabbach.

Edgar Reitz: Uno sguardo fatto di tempo include al suo interno una capitolo totalmente dedicato alla trilogia più famosa del regista analizzandone tutti i dettagli anche alla luce di uno studio biografico molto curato. Un altro capitolo è dedicato alle opere minori e un altro ai personaggi femminili del suo cinema e all’interno è anche inserita un’intervista a Reitz. Il libro è edito dalla Bietti Edizioni per la collana Heterotopia, dedicata alla saggistica cinematografica, diretta da Claudio Bartolini e Ilaria Floreano. L’autrice Barbara Rossi che si è dedicata alla raccolta di informazioni su Reitz per oltre tre anni, ha dichiarato che la scelta di un titolo così evocativo è nata “dall’idea di sintetizzare il più possibile il cinema di questo regista. Il cinema è sguardo e nel caso di Reitz è fatto di tempo, lui ha una concezione particolarissima del tempo, che non è cronologico, ma reversibile. Va avanti e molto spesso torna indietro. In questo senso, la memoria diventa fondamentale.”

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