I limoni d’inverno, di Caterina Carone

Una dimensione intimista sottolineata in modo esasperante in cui i personaggi secondari fanno fatica a entrare nella storia. De Sica e Saponagelo seguiti da un pedinamento sentimentale.

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Un prisma riflettente, un primo piano capovolto. L’esistenza di ognuno può essere vista attraverso infinite angolazioni. Ci sono quelle più esplicite, altre più nascoste. Alcune possono incrociarsi per purco caso come quella di Pietro ed Eleonora. Lui è un ex-professore di lettere al liceo ora in pensione che sta raccogliendo i materiali per un libro. Lei invece si è appena trasferita con il marito, un fotografo di successo. Iniziano a dialogare dai rispettivi terrazzi dove fanno giardinaggio. Poi si passano degli oggetti. Da quel momento nasce tra loro un rapporto speciale che li fa sentire meno soli.

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Continua a esplorare i sentimenti sottotraccia il cinema di Caterina Carone, al secondo lungometraggio dopo Fräulein. Una fiaba d’inverno del 2016 in cui aveva già diretto Christian De Sica, qui in uno dei rari ruoli drammatici in coppia con Teresa Saponangelo. Rispetto la dimensione surreale del primo film, I limoni d’inverno evidenzia la dimensione più intimista sottolineandola però in maniera esasperante: dettagli sugli occhi, refusi nella scrittura, complicità insistite. Spesso intasato dai troppi dialoghi dove lo script è firmato da cinque sceneggiatori, I limoni d’inverno affronta i temi della perdita della memoria e dei dolori passati cercando una complicità a tutti i costi. Il tocco è quello di una ‘leggerezza imposta’ che fa prevalere la sua presenza autoriale tra continui riferimenti (Alice Guy, Tina Modotti, Cuore di tenebra) e la natura dei set felliniani come la location del bar. In più i personaggi secondari fanno fatica a entrare nella storia. Risultano forzati e inautentici i dialoghi tra Pietro e il ragazzo del bar, così come la figura del marito di Eleonora soprattutto quando se la prende con chi non riconosceva il suo talento. Solo l’urlo per strada di Christian De Sica è la sola scossa e ci risveglia dal torpore; è l’unico momento vitale di un cinema che vuole essere delicato e gentile ma non lascia tracce neanche nel finale e dove gli stessi protagonisti sembrano spegnersi progressivamente.

 

Regia: Caterina Carone
Interpreti: Christian De Sica, Teresa Saponangelo, Francesco Bruni, Luca Lionello, Max Malatesta, Agnese Nano, Anna Iodice, Sergio Basile, Annalisa D’Ambrosio, Filippo Pierangeli
Distribuzione: Europictures
Durata: 105′
Origine: Italia, Polonia 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
3.56 (9 voti)
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