"Il Campeggio dei papà", di Fred Savage

Ai ragazzini non basta più l’esperienza del ‘campeggio tradizionale’ di sacchi a pelo sotto le stelle e nottate intorno ai falò – vogliono un camping con passatempi multimediali, e divertimenti all’ultimo grido: il rustico Camp Driftwood gestito dal papà de L’Asilo dei Papà e l’ultratecnologico Camp Canova si scontrano alle Olimpiadi dei Campeggi.

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Bello, dà retta a me: il cielo pieno di stelle, la musica, il calore del fuoco: la ragazza sarà plastilina nelle tue mani!”, dice l’infante di sei anni al fratello maggiore con cui siede di fronte al falò crepitante. L’agognata ragazzina siede con le amiche all’altro capo del cerchio di bambini stretto intorno al fuoco. “Come mai sei così esperto?”, chiede il più grande, che è uno sfigatello adolescente occhialuto che passa il tempo a giocare alla Psp e a cianciare di Hogwarts e babbani. “Senti, Ciccio”, replica il tosto fratellino testé venuto al mondo: “i grandi dicono sempre che avrebbero voluto sapere prima quello che sanno ora, giusto? Beh, io lo so già adesso!” Ecco, a questi ragazzini che “lo sanno già adesso” non basta più l’esperienza del ‘campeggio tradizionale’ di sacchi a pelo sotto le stelle, vedette in cima agli alberi e il fuoco acceso facendo scoccare la scintilla tra due pietre – vogliono un camping con i go-kart, passatempi multimediali, divertimenti all’ultimo grido, campi su cui affrontarsi con armi ad aria compressa. Il Camp Canova di Lance (Lochlyn Munro, spesso più divertente di Cuba Gooding Jr, seppure concentratissimo in smorfie e pantomime alla Jim Carrey – ex-campione di hockey, è il Texas Slim de Gli Spietati) offre tutto questo. Poco più lontano, sotto le stesse chiome, il Camp Driftwood di Charlie (il papà che ne L’Asilo dei Papà era interpretato da Eddie Murphy, e che stavolta ha il volto rassegnato dell’ormai ex-star Cuba, costretto da quasi un decennio a riscoprirsi attore comico…) è al contrario una sorta di Sparta, in cui i ragazzini vengono addestrati alla vita in comunità, ad affrontare l’imprevisto e ad adattarsi alle situazioni più nuove. Merito dell’infallibile metodo del padre di Charlie, il veterano colonnello addestratore dei marines Buck Hinton – in assenza della verve comica di Eddie Murphy (anche il bianco ciccione ‘di corredo’ cambia attore, passando da Jeff Garlin a Paul Rae), Savage ‘raddoppia’ infatti il ruolo dell’adulto perseguitato dai bambini pestiferi, affiancando a Gooding Jr il Richard Gant che fu Hoestetler nel Deadwood televisivo di Walter Hill, nel ruolo del padre autoritario sotto il cui sguardo severo Charlie è andato crescendo, frustrazione dopo frustrazione, e che la comune avventura del campeggio finalmente porterà a risolverne il rapporto conflittuale. Alle Olimpiadi dei Campeggi, ovviamente la rustica Driftwood avrà al fin la meglio sull’ultratecnologico e alienante Camp Canova, Charlie riscatterà l’ipoteca sul campeggio che minacciava di farlo chiudere, e tutto filerà liscio come l’olio. E lo sfigatello con la playstation portatile conquisterà un bacio dalla ragazzina agognata, dopo avergli parlato degli hobbit di Warlords.

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Titolo originale: Daddy Day Camp

Regia: Fred Savage

Interpreti: Cuba Gooding Jr., Paul Rae, Lochlyn Munro, Richard Gant, Tamala Jones

Distribuzione: Sony Pictures Releasing

Durata: 89'

Origine: USA, 2007

 

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