La memoria infinita, di Maite Alberdi

Segue le vicende intime dell’ex giornalista Augusto Góngora, malato di Alzheimer, e la moglie Paulina Urrutia. Un documentario toccante e autentico. Special Screenings

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Presentato tra gli Special Screenings della Festa del Cinema di Roma 2023, La memoria infinita  di Maite Alberdi è un toccante documentario che racconta la difficile e autentica storia d’amore tra l’ex giornalista cileno Augusto Góngora, malato di Alzheimer, e l’attrice Paulina Urrutia.

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Il film si apre con Paulina in camera da letto, che sveglia Augusto. Si vede sin da subito, attraverso l’immagine grezza e sfocata, che è la donna ad avere il totale controllo della telecamera. Infatti il film è stato girato in piena pandemia e la cineasta decide di sfruttare il materiale creato da Paulina per alternalo alle sue inquadrature, ai filmati di repertorio, e ai vecchi video girati da Augusto prima che la malattia prendesse il sopravvento. L’oggetto delle riprese fatte dall’uomo è sempre sua moglie, e lo spettatore attraverso il suo sguardo percepisce un autentico sentimento di affetto reciproco.
Il loro è un amore durato più di vent’anni, e nel film i sorrisi e le risate dei due complici amanti si susseguono spesso a episodi di crisi di Augusto, il quale per qualche istante mette in dubbio la realtà non riconoscendo più la vera identità della moglie.
La cineasta Alberdi, candidata all’Oscar per il suo film precedente The Mole Agent, da prova ancora una volta di saper toccare le corde emotive mostrando realtà umane, con grande grazia e sensibilità celebrando il vero inno all’amore senza lasciare spazio a inutili pietismi. E non solo. Coglie anche l’occasione per parlare, inoltre, del ruolo importante che ha avuto Augusto come giornalista: durante la dittatura di Pinochet (1973-1990), infatti, ha denunciato gli abusi commessi dal regime scrivendo sul bollettino del Vicariato della Solidarietà, una organizzazione cattolica cilena creata per difendere i diritti umani. Augusto pubblica, durante gli ultimi anni di dittatura, il libro La memoria prohibida e dedica un estratto a Paulina, dichiarando tutto il suo amore per lei e i suoi ideali.
Augusto Góngora ha affrontato nella vita due dolori, che lo hanno segnato profondamente: il primo è stato vivere in prima persona la dittatura cilena e assistere alla morte di tanti innocenti, e l’altro la malattia. Nonostante ciò, il sentimento di nobilità d’animo, che ritroviamo negli scritti del libro, lo ha accompagnato per tutta la vita, fino alla sua morte, il 19 maggio 2023.
Il film si conclude con Paulina che legge insieme a lui l’estratto di La memoria prohibida, che recita: “Non basta che la ricostruzione della memoria sia solamente un fatto razionale, di cifre o statistiche. Credo che noi cileni dobbiamo ricostruire la nostra memoria emozionale perché questi sono stati anni duri, traumatici e pieni di dolore. Prendiamo il dolore ed elaboriamolo. Senza memoria non recuperiamo la nostra identità e non conosciamo la verità, senza queste non abbiamo libertà.”

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8
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Il voto dei lettori
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