L’isola, di Costanza Quatriglio

Dopo venti anni torna in versione restaurata l’opera prima della regista, una favola senza tempo visionaria e poetica ancora oggi potentissima. Alice nella Città

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Il realismo magico nutre questa favola senza tempo di Turi e Teresa, cresciuti amando il mare e la bellezza della natura. Figli di un pescatore, la loro crescita, dall’adolescenza alle porte della pubertà, si intreccia con la vita dell’isola di Favignana, a ovest della Sicilia. Attraverso le emozioni, i turbamenti, i nuovi amori, i conflitti, nel passare delle stagioni, i due fratelli navigano verso un inevitabile cambiamento. L’isola è l’opera prima della regista Costanza Quatriglio che torna dopo 20 anni, dopo la presentazione al Festival di Cannes alla Quinzaine, in una versione restaurata realizzata da Cinecittà. Ad ospitare la nuova versione la sezione Alice nella Città, spazio autonomo e parallelo della Festa del Cinema. Quando è uscito nel 2003, è stato accolto con i favori della critica internazionale, acclamato dai Cahiers du Cinéma, distribuito in 24 paesi e invitato da oltre 100 festival, ricevendo numerosi riconoscimenti in premi, tra gli altri, il Nastro d’Argento 2004 per la colonna sonora del trombettista jazz Paolo Fresu.

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L’opera è senza dubbio un punto di riferimento del cinema nostrano, perché comunque capace di raccontare il reale attraverso una chiave visionaria e poetica. Da ricordare, in tal senso, oltre la memorabile interpretazione soprattutto della giovanissima Veronica Guarrasi, nella parte di Teresa, la presenza del poeta e scrittore Erri De Luca. La favola è filtrata senza dubbio dalla trasparenza dei ricordi di infanzia ed oggi assume un valore ancora più prezioso in quanto si fa sguardo su un mondo in continua trasformazione: il turismo e il paesaggio sono decisamente cambiati, la tonnara è ormai uno spazio museale, la mattanza in pochi anni è praticamente scomparsa. Qualcosa di nuovo però si stava affacciando sul fronte cinematografico e L’isola si può annoverare, senza il timore di essere smentito, come sintomo di una nuova ventata di autori, interessata fortemente a mescolare documentario e finzione.

Costanza Quatriglio nel 2003 già era audacemente in transito verso forme di contaminazione di linguaggi e stili. Basta pensare in particolare ai preparativi della processione in mare. Così i ritmi della Sicilia passata sono ancora presenti pur cominciando a risuonare una sorta di controcanto, di risacca emozionale.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4
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