Polar Express: confermato il sequel

L’attesissimo sequel del cult natalizio d’animazione Polar Express, non è più un progetto fantasma. Ne dà conferma il produttore Goetzman

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“Un consiglio sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli”, queste parole, pronunciate dal controllore più cult di sempre – cui presta volto, voce e movenze, Tom Hanks – sono destinate a ripetersi, poiché la lavorazione di Polar Express 2 è finalmente ufficiale. Una notizia che il produttore Gary Goetzman ha lanciato improvvisamente sui social.

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Oltre alla conferma sulla realizzazione del sequel di Polar Express, cult natalizio firmato da Robert Zemeckis – primo film d’animazione realizzato in CGI utilizzando la tecnica della performance capture (ossia con personaggi digitali ottenuti captando i movimenti degli attori in carne e ossa), per il quale il regista e William Broyles Jr. hanno ottenuto un riconoscimento dal Guinness World Record -, nel suo post Goetzman ha espresso il desiderio di produrre un secondo sequel, di un titolo, se possibile, ancor meno fortunato di Polar Express, dunque rapidamente dimenticato, ossia Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze, animando una lunga serie di sincere attese e accesi dibattiti cinefili, destinati ad evolversi sempre più.

Polar Express di Robert Zemeckis

Tra coming of age, turbamenti ed inquietudini emotive proprie della crescita ed echi di un sovrannaturale sospeso e sussurrato, fatto di fantasmi buoni, biglietti dorati e tracce sulla neve, Polar Express, rivisto  oggi, non sembra perdere in alcun momento quello sguardo sognatore ma non per questo meno adulto, capace di riflettere efficacemente su questioni narrative ed esistenzialiste proprie del road movie, dunque di tutta quella narrazione nostalgica sulle conseguenze del tempo rispetto all’innocenza e alla capacità di credere dei bambini e degli adulti, che Zemeckis grida forte, senza mai nascondersi, rimandando al cinema di Richard Donner, Rob Reiner e Lawrence Kasdan.

“Un tempo quasi tutti i miei amici udivano la campanella, ma col passare degli anni divenne muta, per tutti loro. Anche Sara, un Natale, scoprì di non riuscire più a sentire quel dolce suono. Sebbene adulto, la campanella ancora suona per me e per tutti coloro che sinceramente credono”

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