Questo mondo non mi renderà cattivo, di Zerocalcare

Zerocalcare alza l’asticella per una serie complessa, ricca dei suoi leitmotive tipici, meno emozionale della precedente ma sempre di cuore. Su Netflix

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E’ approdata su Netflix il 9 giugno la nuova serie di Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo, progetto a se stante rispetto alla precedente Strappare lungo i bordi, ma sempre prodotta da MoviMenti Production, in collaborazione con Bao Publishing. Sei episodi densissimi, come ormai il fumettista ci ha abituati, che costituiscono un lavoro autoconclusivo a cui piace però giocare coi rimandi, le autocitazioni e gli easter eggs, creando link di rimbalzo con la serie sorella, a cui Giancane regala nuovamente la colonna sonora, mischiata tra gli altri a pezzi cult dei Clash, dei Cure, dei Counting Crows (oltre all’ormai sdoganato guilty pleasure Max Pezzali). In Questo mondo non mi renderà cattivo Michele Rech, e con lui i produttori, dichiara fin da subito di voler alzare l’asticella, a partire dalle 300 persone che hanno lavorato al progetto, tra disegnatori e animatori, per dare vita a una serie dalla struttura a cornice più complessa rispetto a Strappare lungo i bordi, ma sempre funzionale alla narrazione, che si fa più politica e impegnata, e quindi necessaria di digressioni e spiegazioni che contestualizzino la vicenda (35 migranti affidati ad una struttura di accoglienza a Rebibbia) che talvolta rendono gli episodi un po’ troppo verbosi, a scapito di quell’umorismo pop autoironico e citazionista tipico dei lavori del fumettista.Zerocalcare Questo mondo non mi renderà cattivo

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I leitmotive di Zero non mancano nemmeno qui: Rebibbia, i nazisti, l’armadillo, la periferia, le macerie esistenziali, il precariato, gli amici di sempre con cui affrontare una vita che si costruisce a fatica. Ma di fatto è una storia di “amicizia tra maschi”, come spiegato a più riprese dallo stesso autore. Che è riuscito a trasformare il microcosmo di un ormai identificato e riconoscibile quartiere periferico di Roma, nello scenario ideale per una storia in cui chiunque nel globo (o perlomeno quella parte che ha accesso a Netflix) più riconoscersi a più livelli. Una storia certamente meno emozionale di Strappare lungo i bordi, ma non meno di cuore. Perché se c’è una certezza nel lavoro di Zerocalcare è proprio l’onestà intellettuale e l’integrità con cui porta avanti ogni progetto, che sia disegnare una locandina, dare vita a una serie, una graphic novel o abbracciare una causa sociale. E anche davanti ai risultati più esitanti, ai temi ricorrenti su cui sembra appoggiarsi, ad una produzione forsennata che a volte ci ha fatto chiedere se non si puntasse più alla quantità che alla qualità di questa “gallina dalle uova d’oro” che indiscutibilmente Michele Rech è per la sua casa editrice, criticare il lavoro di Zerocalcare sembra quasi come sparare sulla croce rossa. Nell’epoca delle opinioni polarizzate dei social, in cui tutto è un capolavoro o il suo esatto contrario, viene da chiedersi se stiamo cercando il pelo nell’uovo o tentando di mantenere un approccio analitico. Una cosa però è certa: a Zero non si può che voler bene.

 

Regia: Zerocalcare
Distribuzione: Netflix
Durata: 6 episodi di circa 30′
Origine: Italia, 2023

 

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7
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Il voto dei lettori
4 (3 voti)
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