RASSEGNA DEL CINEMA STORICO

Sarà inaugurata il 10 maggio con la proiezione della copia restaurata di «1860» di Alessandro Blasetti (alle 10,30 all'auditorium della Scuola Media San Leonardo) la «1ª Rassegna del Cinema Storico» promossa dai comuni di Marsala e Salemi.

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«1860» di Blasetti (nella versione restaurata) inaugura domani la rassegna sul cinema storico

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Ad organizzarla sono i comuni di Marsala e Salemi in collaborazione con la «Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale» di Roma


 


Sarà inaugurata domani con la proiezione della copia restaurata di «1860» di Alessandro Blasetti (alle 10,30 all'auditorium della Scuola Media San Leonardo) la «1ª Rassegna del Cinema Storico» promossa dai comuni di Marsala e Salemi in collaborazione con la «Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale» di Roma. Questa prima edizione – pensata nell'ambito delle manifestazioni garibaldine 2005 – propone 4 film del cosiddetto «filone risorgimentale». A curarla sono il critico cinematografico Gregorio Napoli e i giornalisti Nino Ippolito e Vincenzo Di Stefano. Tutti i film saranno proiettati in formato professionale 35mm. Il film di Blasetti – che sarà proiettato in replica alle 9,30 e alle 11,30 di  giovedì 12 maggio al Cinema Golden di Marsala –   è la versione restaurata a cura della «Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia» con il contributo del Comune di Marsala nell'ambito del progetto «Adotta un film».


 


«Quello delle Amministrazioni Comunali di Marsala e Salemi – dice il critico cinematografico Gregorio Napoli – è un progetto culturalmente coraggioso: commemorare la lotta unitaria proiettando un gruppo significativo di opere che si accostano al tema senza enfasi, privilegiando piuttosto la riflessione critica. La scelta di Marsala e Salemi mi sembra premiante: una strada «maestra» per le Istituzioni pubbliche le quali siano davvero al servizio del cittadino e della sua Cultura»


 


«Queste prime quattro pellicole – spiega il giornalista Nino Ippolito .-  non hanno la pretesa di sintetizzare un filone, quello del cinema risorgimentale, che vanta certamente molti altri titoli. Ma è l'inizio di un lavoro di ricerca che, con meditati tempi di programmazione e adeguate risorse, potrà tradursi in filmografie più compiute»


 


La scheda del film


 


1860 – I Mille di Garibaldi (Italia, 1934)


Regia: Alessandro Blasetti.


Interpreti: Giuseppe Gulino, Aida Bellia, Gianfranco Giachetti, Mario Ferrari, Maria Denis.


Durata: 81 minuti.


Produzione: Emilio Cecchi, Cines.


Soggetto: Gino Mazzucchi.


Sceneggiatura: Alessandro Blasetti, Emilio Cecchi, Gino Mazzucchi.


Fotografia: Anchise Brizzi, Giulio De Luca.


Musiche: Nino Medin.


Montaggio: Alessandro Blasetti, Ignazio Ferronetti.


Scenografia: Vittorio Cafiero.


Costumi: Vittorio Nino Novarese.


Gli irredentisti siciliani si sono ritirati sui monti dell'isola, in attesa dell'arrivo di Garibaldi. Massacrati dai borbonici, inviano un giovane patriota in continente per sollecitare la progettata spedizione. Il 5 maggio 1860, le camicie rosse salpano dallo scoglio di Quarto alla volta di Marsala. Raccolto l'appoggio dei «picciotti», il generale marcia alla volta di Salemi. Qui prepara la decisiva battaglia di Calatafimi, dove mette in rotta l'esercito borbonico.


Tratto da un racconto di Gino Mazzucchi (sceneggiatore assieme al regista e a Emilio Cecchi), fu considerato dallo stesso Blasetti il suo primo film meritevole di attenzione. Capolavoro assoluto del cinema d'ambientazione risorgimentale, per il tono singolarmente spoglio e lo stile asciutto, appare del tutto privo di trionfalismi e di ogni prevedibile retorica celebrativa, e per questo motivo può essere considerato «uno degli incunaboli del Neorealismo» [Morandini]. Fu però oggetto di una lunga polemica di carattere storicistico e condannato per le sue presunte consonanze con la propaganda fascista, fino al punto che lo stesso regista, per togliersi dall'imbarazzo, ne curò una nuova edizione, uscita nel 1951, con circa cinque minuti di tagli e l'aggiunta di un secondo titolo.


In realtà «1860» è un film storico a cui preme «ricordare – come ha scritto Alfredo Baldi – con quali sforzi, sacrifici, passioni, fu possibile ottenere l'unità d'Italia, alla quale collaborarono uomini di tutte le regioni della penisola, come qui indica la compresenza dei più svariati dialetti parlati dalle camicie rosse».


Blasetti assimila al meglio la lezione della cinematografia sovietica (evidente nell'espressività del montaggio), mentre la fotografia (giocata più sulle ombre che sulle luci), di Anchise Brizzi e Giulio De Luca, svela, per la prima volta, un paesaggio aspro e selvaggio. Il risultato è semplicemente straordinario.


 


«Il film di Blasetti – spiega uno dei curatori, il giornalista Vincenzo Di Stefano  mostra sia il tentativo di sfuggire ai dettami della propaganda, sia lo sforzo notevole di lavorare sul repertorio stilistico per adeguarlo alle esigenze di un sistema narrativo più articolato e complesso rispetto a quello che aveva caratterizzato, ad esempio, il melodramma borghese di stampo dannunziano. Il risultato è un'opera asciutta e sobria, per la quale Blasetti è considerato, a ragione, un precursore del Neorealismo»


 


 


Gli altri film in programma


 


Camicie Rosse (Anita Garibaldi)


di Goffredo Alessandrini (Italia, 1952)


Salemi Mercoledì 11 maggio, ore 10,00 – Auditorium S. M. San Leonardo


INGRESSO RISERVATO AGLI STUDENTI


Marsala Venerdì 13 maggio ore 9,30 e ore 11,30


 


La Pattuglia Sperduta (Vecchio Regno)


di Piero Nelli (1953)


Salemi Sabato 14 maggio, ore 21,00 – Castello


 


Un Garibaldino al convento


di Vittorio De Sica (Italia, 1942)


Salemi Domenica 15 maggio, ore 21,00 – Castello


 


«Il mio auspicio è che gli studenti e i giovani in genere – dice il sindaco di Marsala Eugenio Galfano – sappiano trarre da questi film spunti per un'analisi approfondita di quegli avvenimenti»


«Queste iniziative – aggiunge ll sindaco di Salemi Biagio Mastrantoni – servono a ribadire il valore dell'Unità nazionale, in tempi in cui, purtroppo, certa propaganda politica alimenta finti aneliti di indipendenza rischiando di dividere il Paese.


Per l'occasione a Salemi riaprirà il castello svevo-normanno nel cui atrio saranno proiettati due di film del cartellone:


«Il castello svevo-normanno – dice l'assessore al Centro Storico del Comune di Salemi Salvatore Grillo – torna ad essere il fulcro delle iniziative culturali promosse dal Comune. Tra le sue centenarie mura, assurte ad ideale spazio culturale, è partita già qualche mese fa un'idea nuova di promuovere il patrimonio storico, artistico e monumentale della città. E cioè renderlo pienamente fruibile, aprirlo ai visitatori, farne lo scenario di eventi, conferenze, spettacoli, mostre. Ci sembra questa, del resto, la naturale destinazione di un luogo che merita di essere vissuto»


 


 


 


 


 

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