Robin Williams ricreato dall’IA? La figlia Zelda non ci sta

Attraverso un post su Instagram, Zelda Williams si scontra con lo sfruttamento dell’immagine da parte dell’IA, la minaccia fantasma che ha animato la lotta SAG/WGA

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Da tempo ormai la WGA sembra aver trovato il modo di sfruttare l’incredibile potenza dell’IA, dando vita ad un futuro cinematografico senza più confini, né barriere, capace perfino di far rivivere celebri fantasmi del passato, proprio come Robin Williams, su schermi sempre più vivi, ampi e definiti.

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Zelda Williams, interprete di Teen Wolf e Criminal Minds, nonché figlia del compianto e leggendario Robin, rappresenta da tempo una voce nient’affatto imparziale rispetto alla discussione inevitabilmente legata alla lotta intrapresa dalla SAG contro le condizioni contrattuali cui sottostanno numerosissimi interpreti cinematografici dello scenario contemporaneo.

La Williams si dichiara infatti contraria al potenziale dell’IA nel cinema, con la sua capacità di ricreare voci e corpi di interpreti ormai defunti, danneggiando dunque la memoria degli stessi, e limitando così anche la libertà di chi invece meriterebbe la possibilità di creare personaggi ex novo, attraverso studio, impegno, pratica e sacrificio umano.

 

 

Questione di sentimenti o di condizioni contrattuali? Il dibattito si fa sempre più vivo e feroce. Ecco perché la possibilità di ricreare l’immagine o la voce di una persona senza il suo consenso, ha rappresentato uno dei nodi principali dello sciopero degli attori tutt’ora in corso.

Inevitabilmente, sono sempre più i protagonisti dello scenario hollywoodiano, che al pari della Williams si sono scontrati con l’abuso dell’IA nel cinema. Tra questi, Tim Burton che definisce la stessa come “un robot che prende la tua umanità e la tua anima”, mentre John Cusack, che la definisce come “una vera impresa criminale”.

Per il momento la WGA non sembra essersi espressa appieno sulla questione, sebbene abbia raggiunto un accordo di massima garantendo la presenza di paletti per proteggere il lavoro di qualsiasi autore contrario all’uso dell’IA. In seguito a questo accordo, SAG-AFTRA e i negoziatori dell’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi si incontreranno lunedì intorno a mezzogiorno presso la sede del sindacato, dopo uno sciopero di 148 giorni.

Di corpi e fantasmi. Un dibattito che nonostante i paletti della WGA non giunge qui a conclusione. Non resta dunque che attenderne gli sviluppi futuri.

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