La musica degli islandesi Sigur Rós, una dozzina di registi chiamati a ispirarsi ciascuno a un brano dell’album Valtari: budget modesto, ma massima libertà espressiva e creativa. Il Valtari Mystery Film Experiment si chiude con l’ultimo dei 16 cortometraggi, due dei quali premiati da un concorso aperto anche a filmmakers sconosciuti, uno bel lavoro di Floria Sigismondi con John Hawkes e Elle Fanning nel ruolo di un padre e di una figlia dolorosamente smarriti in un deserto di miseria e solitudine, trasfigurato dall’immaginazione.

La

Sigismondi – fotografa e artista autrice di alcuni tra i più bei video musicali mai realizzati (per Marilyn Manson, David Bowie, Amon Tobin, The Cure, Björk, e gli stessi Sigur Rós con lo splendido Untitled, ultimamente anche regista con The Runaways) si è ispirata a due brani, Dauðalogn e Varúð, per il cortometraggio Leaning Towards Solace, visionario frammento di una storia che ricorda le atmosfere di Tideland.

Abbiamo visto l’ottimo John Hawkes in Un gelido inverno, Martha Marcy May Marlene, Contagion, The Sessions, lo vedremo in Lincoln; mentre Elle Fanning, dopo Super 8, Twixt, La mia vita è uno zoo e Ginger & Rosa, sarà in Maleficent e nel biopic su Antonio Vivaldi.

L’israeliana Alma Har’el in Fjögur píanó, ha diretto Shia LaBeouf (Lawless, La regola del silenzio, Nymphomaniac) nudo sulla scena di un rapporto intenso e distruttivo con una donna, mentre il celebre fotografo newyorchese Ryan McGinley segue la corsa a piedi nudi di una ragazzina goffa per le strade della metropoli, simbolo di un’innocenza infantile che porta nelle strade una luce eterea, e John Cameron Mitchell (Hedwig, Shortbus, Rabbit Hole) ha scelto l’animazione, per un video ralizzato con il cartoonist di Brooklyn Dash Shaw, sulle note di Seraph.

Il regista iraniano Ramin Bahrani, con Ég anda, ha creato una ipnotica e affascinante sinfonia di architetture moderne e animali selvatici e domestici, e particolarmente magico è il video della filmmaker Melika Bass (ospite al Torino Film Festival nella sezione Onde con alcuni film in 16mm) che in Varðeldur filma una presenza fantasmatica che sembra fuggita da una  carovana di pionieri americani.

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