Sting Like a Bee, di LEONE

Dei ritratti adolescenziali sono l’occasione per raccontare un territorio partendo da un oggetto feticcio, l’Ape Piaggio. Inserito in concorso tra i documentari italiani al Festival dei Popoli 2023

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

L’estate, il mare, i campi di grano. Un’età turbolenta. LEONE riprende nel titolo la coda del celebre motto di Muhammad Alì, Float Like a Butterfly, Sting Like a Bee (Vola come una farfalla, pungi come un’ape) e si diverte a costruire un documentario metacinematografico tra San Salvo e Montenero di Bisaccia, tra Abruzzo e Molise, la regione che non esiste ed ormai ogni volta che appare sembra il frutto di un incantesimo. Leone sceglie di rendere protagonisti dei ragazzi dai 15 ai 20 anni e con la loro ingenuità riesce a sabotare la struttura, nascosta dalle passione e la sincerità adolescenziale che vengono fuori da questi improvvisati comizi d’amore. Una coming of age con al centro l’Ape Piaggio, personalizzata dai ragazzi sostituendo carburatori marmitte e pneumatici, abbassando l’assetto, aggiungendo impianti stereo e luci abbaglianti, trasformata insomma in oggetto di culto. Un modo per sfrecciare sulla strada e sentirsi partecipi di di un gruppo esclusivo, principalmente un modo per farsi notare dalle ragazze.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Le domande sulla sessualità ed i sogni per il futuro, e l’inganno innocente della promessa di una parte nel suo film, sono il tracciato della narrazione, poi la deriva della scoperta umana trascina la storia attraverso le parole degli intervistati nelle vite di ognuno di loro e nel loro essere parte di una comunità, c’è il medico e c’è la tabaccaia, la guardia giurata ed il contadino, ci sono delle case da finire, enormi, pronte per ospitare tutte le generazioni a venire, e c’è il mare, ci sono gli amici ed una ragazza da baciare. In rapporto a questa comunità introduce varie tematiche, come l’Aids o all’omosessualità, creando una relazione con il mondo, registrando le reazioni di consapevolezza o ignoranza, non dimenticando l’agilità e la leggerezza dei toni e dello sguardo, che finiscono per toccare note profonde. Dentro la grossolana limpidezza dei quattro giovani protagonisti veniamo introdotti dentro un territorio, nei suoi usi e nei suoi costumi, sopratutto resta negli occhi lo spazio dove si muovono, e gli orizzonti e la linea di confine nella valle, i cavalli del motore e le pistole, che lo rendono a tutti gli effetti un western. Varcato quel limite si percepiscono le emozioni vere, l’invisibile battito del cuore sotto l’azzurro del cielo. Ed il tempo scompare, in quella fase della vita quando pensi non possa finire mai. E puoi sorridere senza ricorrere ad uno psicanalista.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
3.4 (5 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array