La XIX edizione del Rome Independent Film Festival si trasferisce online sulla piattaforma Mymovies dal 27 novembre. Le sezioni del festival si articolano in: Feature film, International documentary, National documentary, International short, Italian short e Animation short. Notevole il panorama dei film selezionati con 85 opere in anteprima italiana che travalicano i confini del semplice lungometraggio aderendo al documentario e ai video sperimentali.

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Si parte con Havel. Film del regista ceco Slavèl Horàk con una storia riguardante il presidente ceco Vaclàv Havel e la sua lotta contro il regime comunista. Già in concorso alla Berlinale, Surge di Aneil Karia ci racconta il viaggio folle verso Londra di un uomo annoiato dalla propria esistenza dal nome Joseph. Ernesto è il film di Giacomo Raffaelli e Alice De Luca: un ritratto sulla mancanza di identità e di stimoli tipico degli adolescenti di oggi. Una storia sentimentale è la vicenda del film polacco Time for Love diretto da Miguel J. Velez. Mikołaj Lis è un uomo che decide di entrare in un treno malgrado non abbia il biglietto per accedere. Un’azione sconsiderata figlia dell’incontro con uno sconosciuto che lo attrae e vuole seguire, ma il capotreno Nowak, rigido e rigoroso, farà di tutto per far accettare le regole ai passeggeri. Un teen drama proveniente dagli Stati Uniti è il film di Julia Verdin, Angie: Lost Girls, che narra le vicende di Angie Morgan, una ragazza spinta dal suo fidanzato in una spirale di violenze all’interno di una rete di traffico sessuale. Una co-produzione venezuelana, francese, olandese e colombiana è il film di Jorge Thielen-Armand dal titolo La Fortaleza. Fuggendo dalla capitale venezuelana in preda al caos, Rogue ritorna nella sua abitazione abbandonata in mezzo alla giungla amazzonica riprendendo vecchie abitudini. In Fires in the Dark si racconta la storia di un villaggio isolato dal resto della civiltà e della sua popolazione che cerca di sopravvivere nonostante le difficoltà. Conclude il concorso internazionale 7 Minutes di Ricky Mastro con il dramma di due vite spezzate a causa dell’alcol e delle cattive amicizie.

Per quanto concerne i documentari troviamo in concorso Opeka di Cam Cowan. La storia di Pedro Opeka che, dopo non aver portato avanti una promettente carriera nel calcio, inizia ad aiutare le famiglie più disagiate di una grande discarica del Madagascar a ricostruirsi una vita degna. Arriviamo in Norvegia con il film di Trond Kvig Andreassen Everything That Could Have Been. In piena crisi esistenziale, una pop star norvegese si ritira nella solitudine tra le isole Lofoten in compagnia della sua musica. L’iraniano Saeed Nouri con Women According to Men descrive la difficile condizione delle donne iraniane immerse in una società patriarcale e retrograda. Musica e analisi sociale si intrecciano in Darryl Jones: in the Blood di Eric Hamburg, la vita del bassista di Madonna, Sting e Miles Davis. Paradise di Santiago Henao Velez e Manuel Villa racconta l’evento rivoluzionario organizzato da un gruppo di donne che cercano di oltrepassare i confini di sesso e genere. Si segnala, infine, il film spagnolo di Jaime Fidalgo I Am, Mat and her Mates di Pauline Penichout e le testimonianze di una Colombia distrutta dalla guerra in The Fog of Peace di Joel Stangle. Grande attenzione sarà data al cinema ceco in collaborazione con il Czech Film Center.

Chiudono il pacchetto del festival masterclass ed eventi speciali.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

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