Viola Davis. “Se i tuoi sogni non ti fanno paura, vuol dire che non sono abbastanza grandi”

In occasione dell’uscita in sala di Air. La storia del grande salto, ripercorriamo alcune tappe di questa bravissima attrice che lo stesso Michael Jordan ha voluto nel ruolo di sua madre.

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Parlando del successo, passato e realizzazione in una lunga e illuminante intervista per Vanity Fair, Viola Davis ha dichiarato: Conosco tante persone che sono al massimo della carriera e sono insoddisfatte. Hanno raggiunto il loro scopo nella vita, ma hanno perso di vista il significato della vita: realizzare se stessi. Altri, invece, hanno la capacità di vivere con gioia ed è quello che auguro a mia figlia. Perché io, purtroppo, ho sprecato un sacco di tempo a tormentarmi. Sulla porta della camera di mia figlia abbiamo appeso un cartello: “Se i tuoi sogni non ti fanno paura, vuol dire che non sono abbastanza grandi”.

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Durante il Super Bowl LVII viene presentato il secondo trailer ufficiale del nuovo film che racconta la nascita delle Air Jordan, con Ben Affleck e Matt Damond. Air. La storia del grande salto, uscito in sala il 6 aprile, è diretto dallo stesso Affleck. Sembra che proprio Michael Jordan (protagonista nascosto nella storia delle scarpe divenute culto, che nel film viene nominato più volte senza mai apparire) abbia premuto per avere nel cast Viola Davis nel ruolo di sua mamma, a ragion veduta.

Nata nel 1965 in Carolina Del Sud e cresciuta nel Rhode Island è penultima di sei figli. Si è diplomata nel 1988 studiando teatro, una formazione che funge da solidissima base per una virtuosa carriera, rendendola di fatto una attrice versatile come poche in grado di non circoscrivere il talento dentro un solo circuito. Viola Davis nel 1993 prosegue gli studi alla prestigiosa Julliard School, e nel 1999 arriva già il suo primo riconoscimento, un Obie Award. Nel 2001 riceve un Tony (primo dei due finora) per la migliore interpretazione femminile e un Drama Desk Awards per il ruolo di Tonya in King Hedley II di August Wilson. Il suo punto di accesso nel cinema avviene attraverso un nome da non poco conto, Steven Sodergbergh. Reciterà in ruoli minori in Out of Sight, Traffic e Solaris. Prende parte anche a Antwone Fisher di Danzel Washington, nel 2001, portando a casa una candidatura per l’Indipendednt Spirit Award.

Guardando la filmografia di Viola Davis ci si accorge immediatamente che si parla di un attrice instancabile. Cinema, teatro e televisione ormai hanno riconosciuto unanimemente all’interprete un posto tra i volti simbolo di questa generazione. I prestigiosi premi cui è stata candidata Viola Davis, in questi tre ambiti, sono in totale 33. Quelli vinti 12. Tra questi l’Oscar, un Emmy e due Tony; il secondo nel 2010 per Fences di August Wilson; insignito nel 1987 di un premio Pulitzer per la drammaturgia. Recitando anche nell’adattamento cinematografico, Davis vince l’Oscar per la miglior attrice non protagonista nel 2017, dopo tre precedenti nomination. Il 5 gennaio dello stesso anno viene le viene dedicata una stella nella Hollywood Walk of Fame. Un riconoscimento che indica una inamovibile importanza. Il Time nell’aprile del 2017 inserisce Viola Davis nella lista delle cento personalità più influenti al mondo (questa è la sua seconda volta, la prima nel 2012).

Ma la versatilità e l’impegno non si limitano alla presenza sul palcoscenico. Infatti oltre ad aver recitato nei film di importanti firme quali Oliver Stone, Denis Villeneuve, James Gunn, Michael Mann e Steve McQueen ha dimostrato un forte impegno politico nell’ambito della black culture, nel già citato Fences e nel formidabile biopic Ma Rainey’s Black Bottom del 2020. Impegno che assume doppiamente valore se si pensa che questo è l’ultima apparizione del compianto Chadwick Boseman. Anche Ma Rainey’s è tratto da un opera teatrale (ancora August Wilson). In questa opera più che in altre, forse, si avverte la trasparenza nell’ibridazione teatrale e cinematografica , oltre che nella messa in scena maggiormente recitativa. Come sua madre Mary Davis, anche Viola Davis è attiva politicamente nell’ambito dei diritti civili entrando a far parte del movimento Black Lives Matters. Questa piega black torna anche nel 2022, con The Woman King di Gina Prince-Bythewood nel quale Davis interpreta il generale Nanisca, leader del gruppo di amazzoni Agojie. Questa storia, girata e ambientata in Africa parla dello schiavismo spagnolo in chiave storica e afrofuturista.

Tornando al presente, con Air – La storia del grande salto l’attrice statunitense aggiunge un nuovo tassello al mosaico che nel corso della carriera sta lentamente assemblando. Tra il sapersi muovere benissimo in tv, cinema e teatro e un impegno non indifferente nella scelta dei ruoli, Viola Davis è una scintilla brillante divenuta incendio rapidissimamente, portata in altro dall’unanime presa di coscienza di pubblico e critica decantando una bravura unica, un talento che può e deve darci ancora moltissimo.

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