Angela Bassett, una Regina agli Oscar?

Il Golden Globe richiesto a gran voce dalla community e conquistato per l’interpretazione in Black Panther: Wakanda Forever sarà la porta per l’Oscar per l’attrice di Strange Days?

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“Con questo premio abbiamo fatto la storia” ha detto Angela Bassett, prima di dedicare il Golden Globe vinto a tutti i fan della Marvel. Favorita indiscussa della propria categoria come Migliore interpretazione femminile non protagonista, la Regina Ramonda in Black Panther: Wakanda Forever ha convinto e sbalordito davvero tutti. Ebbene sì, per la Marvel è una prima volta storica: nessun attore infatti era mai stato insignito di un simile riconoscimento. Per la star è il secondo Golden Globe- il primo riconoscimento risale al 1994 per Tina – What’s Love Got to Do With It– e la seconda vittoria per il ruolo della Regina Ramonda – nel 2018 ha vinto il SAG Award insieme al cast di Black Panther. Proviamo a ripercorrere insieme la carriera e i titoli più noti dell’attrice, regista e doppiatrice statunitense.

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La passione per lo spettacolo la Bassett se la porta dietro sin da giovanissima ma decide di dedicare la sua vita al palcoscenico quando, durante una gita scolastica al Kennedy Center di Washington, assiste ad una produzione di “Of Mice and Men” (Uomini e topi, romanzo di John Steinbeck), rimanendo folgorata dalla performance di James Earl Jones. Così, durante gli anni del liceo, decide di iscriversi al club di recitazione. Studentessa modello, dopo il diploma, frequenta la Yale University, dove si laurea nel 1980 in Studi afroamericani, e in seguito consegue il Master of Fine Arts presso lo stesso istituto. I primi impieghi la vedono impegnata come receptionist per un salone di bellezza e come fotoreporter, ma conserva ancora il sogno nel cassetto di un futuro nella recitazione, così inizia a cercare un posto nei teatri newyorchesi. Nel 1985 arrivano le prime performance teatrali, ma anche le sue prime apparizioni sul piccolo schermo con le serie TV SpenserI Robinson Doubletake; l’anno successivo invece debutta anche al cinema con F/X – Effetto mortale (1986). Decisa ormai a coltivare il suo sogno, l’attrice nel 1988 si trasferisce a Los Angeles alla ricerca di ingaggi di maggior livello.

Nel 1992 viene scritturata per il personaggio di Betty Shabazz in Malcolm X di Spike Lee, con cui si aggiudica un Image Award come Miglior attrice non protagonista. Continua a partecipare saltuariamente anche a diverse produzioni televisive, arrivando a interpretare Katherine Jackson nella miniserie The Jackson: An American Dream (1992) sui The Jackson 5. Nel 1995 è quattro volte sul grande schermo con: Vampiro a Brooklyn insieme a Eddie Murphy; il distopico Strange Days, che le vale un Saturn Award, accanto a Ralph Fiennes; Donne – Waiting to Exhale, dove è una delle protagoniste insieme a Whitney Houston e, infine, Panther (1995), nel quale riveste ancora una volta i panni di Betty Shabazz. Protagonista di Benvenuta in Paradiso (1998), interpretazione in cui riceve le lodi della critica. Gli anni Novanta terminano con La musica del cuore (1999) di Wes Craven, con cui aveva già collaborato, e che mettono in risalto la grande chimica professionale che intercorre tra l’attrice afroamericana e Meryl Streep. Nel 2000 la Bassett rifiuta la parte da protagonista in Monster’s Ball – L’ombra della vita (2001) per i contenuti sessuali dello script e il ruolo viene affidato ad Halle Berry, che si aggiudicò l’Oscar.

Compagna di Robert De Niro in The Score (2001) di Frank Oz, la neurologa dalle terapie alternative ne L’ultima porta (2005) e la protagonista nella serie tv La costa del sole (2002). Questa prima parte del nuovo millennio termina con Una parola per un sogno (2006), Una sola verità (2008), Notorious (2009) e Lanterna Verde (2011). In TV è la dottoressa Catherine Banfield in E.R. – Medici in prima linea (2008), ma la serie che la porta alla ribalta negli anni Duemila è sicuramente l’antologica American Horror Story, entrata per la terza stagione infatti, la Bassett vi militerà fino alla sesta, nel 2016, aggiudicandosi più di una candidatura agli Emmy Award. Al cinema – a parte la commedia Jumping the Broom – Amori e altri guai (2011) – ricopre in questi anni parecchi ruoli secondari in diversi action movie, come Una spia non basta (2012), Attacco al potere – Olympus Has Fallen (2013), White Bird (2014) e Survivor (2015). Torna a esser diretta da Spike Lee in Chi-Raq (2015) e recita nel primo film di supereroi con prevalenza di attori afroamericani, Black Panther (2018), nel ruolo della regina madre Ramonda. Nel 2015 si cimenta anche nella regia con il biopic Whitney, incentrato sulla figura di Whitney Huston e la sua relazione tormentata con Bobby Brown. Tre anni più tardi entra nel cast di Mission: Impossible – Fallout come Erica Sloane, direttrice della CIA che manda Henry Cavill in missione con Tom Cruise. 45 film in totale. Tra poche settimane ci saranno gli Oscar… Sarà la volta buona per rivedere la Regina Ramonda sul palco?

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