Già ispirato dalle festività in arrivo, il pubblico italiano si è dimostrato molto tradizionalista: l’arrivo di A Christmas Carol ha raccolto quanto sperato, ed ha riportato il sorriso a Robert Zemeckis, che negli Stati Uniti aveva visto naufragare la sua versione 3D del celebre classico di Charles Dickens. Le avventure dell’avaro Scrooge – con i tratti digitalizzati di Jim Carrey – non hanno ottenuto una piena rivincita, ma hanno fatto ancora colpo sulle famiglie della penisola, che hanno affollato i cinema per vedere uno dei più celebri racconti natalizi di ogni tempo. A Christmas Carol ha sfondato il tetto dei tre milioni di euro, ed ha conquistato il primo posto in classifica. Il suo regno dovrebbe durare fino all'arrivo dei due cinepanettoni (quest’anno il duello sarà tra il solito Christian De Sica e Leonardo Pieraccioni: l’ultima volta, la sfida si era risolta sul filo dei venti milioni), ma quanto meno ha avuto il suo week-end di gloria. L'avversario con cui dovrà confrontarsi a distanza sarà Piovono polpette, che arriverà tra qualche settimana. Chi ha continuato a stupire è stato invece Checco Zalone, che una settimana fa aveva trionfato con il suo Cado dalle nubi. La sua parodia del cantante neomelodico meridionale – uscita in sordina, nel pieno del ciclone di New Moon – ha raccolto altri due milioni e mezzo e non ha perso nulla rispetto a sette giorni fa. Il comico pugliese – allevato dal fecondo vivaio di Telenorba e di Zelig – non è più una sorpresa, ed è ormai una star del mercato italiano: gli verrà sicuramente concessa un’altra occasione per mostrare il suo talento. Non sono riusciti ad inserirsi nella corsa i Coen, che con il loro A Serious Man si sono fermati in quinta posizione: il titolo ha pagato la mancanza di grandi nomi nel cast, e quello dei due fratelli – che avevano scelto la Festa di Roma per presentarlo – ha fruttato poco più di mezzo milione. E’ andata sicuramente peggio a L’isola delle coppie, che si è presentato con difficoltà ed ha faticato persino contro L’uomo nero di Sergio Rubini: la maledizione della commedia americana – che non riesce mai a ripetere in Italia i risultati che ottiene in patria – continua ad essere una delle più affidabili certezze del nostro panorama.

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