DVD – "Contessa di Parma", di Alessandro Blasetti

contessa di parmaBlasetti guarda alla commedia sofisticata d’oltreoceano per realizzare un gioco divertito e leggero, tutto costruito sull’accumulazione degli equivoci, vivacizzato dalla comicità dei suoi personaggi, eccessivi e grotteschi. Contessa di Parma ritrae le contraddizioni della società italiana e la crisi d’identità della piccola borghesia. Da RHV

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contessa di parmaAnno: 1937

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Durata: 86’

Distribuzione: Ripley’s Home Video

Genere: commedia

Cast: Elisa Cegani, Antonio Centa, Umberto Melnati, Maria Denis, Pina Gallini, Ugo Ceseri, Nunzio Filogamo

Regia: Alessandro Blasetti

Formato DVD/Video: 1.33:1

Audio: italiano Dolby Digital 1.0 mono

Sottotitoli: italiano per non udenti

Extra: Blasetti parla dei suoi film

 

IL FILM

A Torino un’importante casa di moda cerca d’imporre i suoi modelli nell’alta società, le indossatrici non si limitano a sfilare, ma mostrano gli abiti partecipando agli incontri mondani che si tengono in città. Proprio mentre veste un capo battezzato dal tanto presuntuoso quanto grottesco direttore dell’atelier (Umberto Melnati) “contessa di Parma”, Marcella (Elisa Cegani) incontra Gino Vanni (Antonio Centa), un giocatore della nazionale di calcio, e lo lascia cadere nell’equivoco, fingendo di essere una misteriosa nobildonna. I due contessa di parmagiovani s’innamorano, ma il falso ruolo recitato da Marcella, crea una divertita serie di malintesi che rischiano di rovinare il loro rapporto. Blasetti guarda alla commedia sofisticata d’oltreoceano e, come lui stesso afferma, costruisce la pellicola «sulla spigliatezza del dialogo, sulla vivacità della recitazione, sul ritmo delle diverse sequenze». Contessa di Parma è un gioco leggero, brioso e romantico, attraversato da una sottile e lucida ironia, in cui tutti, ad eccezione dell’intransigente, conformista, ma schietta Marta Rossi (Pina Gallini), la zia di Gino divenuta la nuova proprietaria dell’atelier che caldeggia l’unione dei due giovani, senza sapere che Marcella e Gino già si conoscono, indossano una maschera. Tutti recitano un ruolo al quale non appartengono, tentando in tal modo di fuggire dal doversi misurare con la loro reale condizione, e si ostinano ad attraversare, fino a disperdere in esso la loro identità, un mondo troppo seducente ed eccessivamente luminoso, un mondo che si rivela essere vuoto, costruito solo sull’apparenza. Pur nella rimozione di qualsiasi accenno alla complessa condizione politica dell’Italia fascista, pur nel suo indossare gli abiti della commedia leggera e di evasione, tutta giocata sull’accumulo degli equivoci, sulla comicità dei suoi personaggi, eccessivi e grotteschi, Contessa di Parma è attraversato dalle contraddizioni della società italiana, dalla crisi d’identità della piccola borghesia, mossa da un profondo desiderio di rinnovamento e allo stesso tempo incapace di affrontarlo, divisa tra il richiamo del progresso, nel quale non riesce a riconoscersi, e la necessità di rimaner saldamente legata ai suoi valori tradizionali, basati sulla semplicità, sul matrimonio e sulla famiglia. Blasetti realizza commedia disimpegnata, dei telefoni bianchi, attraverso la quale riesce a ritrarre una società in transizione, spaesata, che maschera il suo disagio e la sua inadeguatezza assumendo una forma vuota e falsamente appagante, una società che tenta di affrontare il cambiamento senza ancora avere gli strumenti per farlo.

 

contessa di parmaIL DVD

La Ripley’s Home Video continua nell’opera di riscoperta del cinema di Blasetti. Contessa di Parma esce in un’edizione di buona qualità, arricchita da una non nutritissima, ma comunque interessante, selezione di contenuti speciali. Gli extra contengono Blasetti parla dei suoi film un’intervista audio, realizzata nel 1974 e divisa in due parti: I film mancati e Contessa di Parma. Nella prima parte il regista parla di un suo progetto mai realizzato, un film su Scipione l’Africano, bocciato dal regime fascista; nella seconda parte, mentre scorrono le foto di scena e le locandine del film, Blasetti analizza La contessa di Parma, ricorda la sua collaborazione con Mario Soldati, sceneggiatore della pellicola. Buono anche se non eccellente il video, brillante, ben definito e con contrasti perfettamente delineati, ma segnato da diversi graffi e salti della pellicola. Nulla da eccepire per quanto riguarda l’audio, sempre nitido e pulito, disponibile nell’unica traccia in italiano mono.

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