II docufilm su Gianni Versace di Mimmo Calopresti fuori dalla Festa del Cinema

A meno di due settimane dall’inizio, Mimmo Calopresti denuncia il blocco del docufilm su Gianni Versace alla Festa di Roma. Il motivo starebbe nel ritiro improvviso dell’appoggio del fratello Santo

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A meno di due settimane dall’inizio, scoppia il caso alla Festa del Cinema di Roma. La vicenda riguarda in particolare Mimmo Calopresti ed il ritiro del suo nuovo film L’imperatore dei sogni, precedentemente annunciato nel programma della kermesse dell’Auditorium, ritiro avvenuto sicuramente con poco preavviso e ancor meno grazia istituzionale.
Il regista quest’anno era intenzionato a portare alla Festa del Cinema di Roma il docufilm sullo stilista scomparso Gianni Versace, la cui produzione è firmata Qualityfilm e Minerva Pictures. Avvalendosi ancora una volta della struttura della docufiction, Calopresti per questa sua ultima opera si è avvalso delle testimonianze di amici e artisti che conobbero i Versace, con l’originale idea di realizzare la parte documentaristica come un backstage delle riprese.

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Come dichiarato da Calopresti ai giornali, L’imperatore dei sogni doveva addirittura essere l’evento di chiusura della festa dell’Auditorium, il 29 ottobre. Sul red carpet romano erano attese Carla Bruni, Naomi Campbell e tutte le top model che considerano ancora oggi Versace “un padre, il primo che ha rivoluzionato il nostro mondo”, come racconta la stessa Bruni nel documentario ritirato all’improvviso dopo l’iniziale via libera. Di diverso avviso invece Paola Malanga, Direttrice Artistica della Festa del Cinema di Roma, che ha tenuto a presentare la propria versione dei fatti: “Il docufilm di Mimmo Calopresti non sarà alla Festa perché ad oggi, per quanto attiene alla valutazione artistica, non risulta idoneo a una proiezione ufficiale, come è emerso anche nel confronto avvenuto con la produzione del film, che nella fase di presentazione della proposta rimane l’unico interlocutore. L’invito precedentemente inviato è stato di conseguenza ritirato per decisione della Direzione Artistica che ne ha piena facoltà”. Un ritiro che comunque rimane anomalo per una Festa ai nastri di partenza. Calopresti racconta infatti che era stato Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema che organizza la manifestazione, a rassicurarlo ancora a fine Settembre: il suo docufilm era piaciuto, tanto da esser premiato con il passaggio della serata finale. La motivazione di questo blocco per Calopresti va ricercata lontano dai tecnicismi festivalieri: “Non vorrei che un rifiuto così strano fosse figlio dei tempi, del clima che si respira nel Paese […] La direttrice mi ha raccontato della richiesta di Santo Versace che era contrario alla proiezione ed essendo suo amico ha dovuto assecondarlo. Così mi ha detto. E per la prima volta da quando faccio questo mestiere mi sono trovato davanti a una scelta incomprensibile: prima sì, tutti entusiasti; poi no, tutti imbarazzati”. La chiusa non può che essere amara: “Il film prenderà la sua strada, com’è giusto. Non l’hanno voluto a Roma? Non mi interessa, io vado avanti, ci mancherebbe. Quello che è accaduto è una vergogna. Non si può escludere un film da un festival solo perché una famiglia non lo vuole. L’arte con il pregiudizio non c’entra un bel niente”.

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